I due “buongustai dell’arte” al Museo Jatta: dalla Gran Bretagna a Ruvo di Puglia con amore
Andrew Graham-Dixon, lo storico d’arte e conduttore per la BBC, lo aveva promesso quando, due anni fa, era stato a Ruvo di Puglia per visitare il Museo Jatta: sarebbe ritornato perché conquistato dalla bellezza della città e dalle meravigliosa antichità custodita nel Palazzo degli Jatta.
E lo ha fatto, ritornando con Giorgio Locatelli, lo chef italiano amato dai londinesi e guru delle cucine d’Oltre Manica.
Loro sono “I buongustai dell’arte”, come l’omonima trasmissione che va in onda ogni lunedì, alle 22.00, su Rai Storia, dedicata alle bellezze artistiche poco note e alle eccellenze culinarie del Belpaese la cui puntata, due giorni fa, è stata dedicata alla Puglia e a Ruvo di Puglia, in particolare, al suo Museo Jatta, ancora una volta.
Disinvolti, ironici, affabili, i due entrano nel Museo, attraversano tre stanze: Andrew racconta dei due fratelli, Giovanni e Giulio Jatta, della loro passione per l’arte antica a un interessato Giorgio.
Arrivano al “sancta sanctorum”, alla quarta stanza che custodisce il vaso di Talos.
Andrew racconta la storia dell’automa di bronzo che difendeva Creta, il “robot” che perlustrava l’isola armato e pronto a scagliare enormi pietre e non esitava a buttarsi nel fuoco per distruggere i nemici; lei, la creatura invincibile che aveva il suo punto debole nella caviglia, dove era visibile l’unica vena in cui scorreva il sangue. Quando l’argonauta Peante lo colpisce, il sangue fluisce e porta via, con sé, il rosso vigore della vita: Talos diventa bianco perché sta morendo.
E la candida figura colpisce Giorgio, ammaliato dai particolari degli ornamenti, degli abiti, dei volti, dei corpi.
Un posto in cui ritornare, il commento finale.
E se esiste il “mal d’Africa” perché non può esistere anche il “mal di Ruvo di Puglia”, la nostalgia per questa bellissima città ricca di storia?