I dodici punti di Pasquale De Palo
Pasquale De Palo, ex assessore alla cultura, chiarisce, con una nota sul proprio profilo facebook, alcuni punti riguardanti le sue dimissioni.
“Preciso sin d’ora che non ho il dono della sintesi perciò, pur prolisso, scriverò per punti schematici, cercando la massima facilità di lettura. Ovviamente lo scrivo solo per chi importa tutto ciò, agli altri consiglio di non iniziare nemmeno….. 😉
Pensavo non servisse ma evidentemente mi sbagliavo. Devo purtroppo tornare sulle mie dimissioni per spiegarle meglio. Questo è fondamentale per spiegare poi il mio ruolo e il ruolo del Comune sul Talos Festival.
1) Non mi sono dimesso perchè non si sarebbe fatto il Talos. Il Talos non è neanche nominato nella mia lettera di dimissioni
2) Quando mi sono dimesso stavamo in giunta ragionando di un bilancio che per essere quadrato necessitava non solo di tagli drastici e totali alla Cultura, al Turismo, allo Sport, ma anche e soprattutto tagli sostanziali ai servizi essenziali come contrasto alla povertà, casa di riposo, pubblica istruzione….. Se solo avessi battuto i pugni mi sarebbe stato concesso di mantenere le risorse o parte di esse sui capitoli di responsabilità mia per deleghe.
3) Ma la mia domanda è: possiamo stanziare soldi per eventi culturali, Talos Festival, promozione turistica se tagliamo le utenze scolastiche, i servizi ai disabili e ai poveri, chiudiamo la casa di riposo? Ovviamente no dal mio punto di vista. Ovviamente era necessario non solo bloccare il lavoro, ma anche conseguentemente, per chi non può lavorare, lasciare il posto
4) Le mie dimissioni, quindi sono dettate da una impossibilità oggettiva a lavorare legata all’assenza di fondi, non perchè lìamministrazione ha voluto cambiare idea sullo sviluppo culturale e turistico del paese, ma perchè questo bilancio non è uguale agli altri…è un bilancio che serve esclusivamente a salvare il comune dal default e null’altro
5) Le mie dimissioni sono dettate dalla volontà mia personale che questa situazione emerga all’esterno dove (secondo me dolosamente) l’amministrazione non faceva sapere quale grave situazione stava vivendo l’ente (la conferenza stampa fu convocata sulla questione il pomeriggio delle mie dimissioni e non prima) e tutt’ora leggo dalla Gazzetta messaggi ottimisti da Palazzo Avitaja che sinceramente non corrispondono alla mia personale percezione della situazione…..
6) Le mie dimissioni hanno voluto denunciare un sistema organizzativo dell’Ente fallace, bloccato, non efficiente, non produttivo, in mano a dipendenti assolutamente non collaborativi e non orientati al bene e soprattutto che non riconoscono e non rispettano il ruolo dei politici in quanto rappresentanti di una volontà popolare ricevuta democraticamente alle elezioni e vigente sino a fine mandato. E a fronte di ciò l’amministrazione si è dimostrata debole, succube, incapace di decisioni forti ma che facessero ripartire la macchina.
7) Le mie dimissioni erano doverose essendo i tempi della burocrazia diversi da quelli necessari per organizzare gli eventi estivi che da mesi stavo coordinando. E quando saltano eventi per i quali associazioni, artisti stavano lavorando da mesi non si può che prendersi giustamente le bestemmie e le invettive e assumere sulla propria persona questa responsabilità. Per il solo progetto di 4 serate di Balera in Piazza Dante, oltre alla movimentazione delle associazioni e professionisti coinvolti ho saputo di pullman di terlizzesi che addirittura erano pronti a venire a ruvo per 4 venerdì di fila….. Come potevo non assumermi queste responsabilità?
8) Questo paese questa estate è morto rispetto ai paesi vicini e l’assessore cosa doveva fare? L’assessore dai larghi sorrisi? Mi spiace non sono il tipo….. Nell’assenza di eventi la fuga da Ruvo è stata tragica. Gli unici presidi rimasti,oltre alla feste tradizionali, sono stati la Pineta Comunale grazie al gestore privato, il Forum Giovani da noi riattivato e le serate calentanesi della Pro Loco. Questo non solo con un riflesso sulle attività economiche, ma anche sulla solitudine degli anziani e delle famiglie che non si sono potuti permettere vacanze, o anche avendole fatte di certo non sono durate molte settimane. Il Paese dagli Occhi sorpresi che avrebbe guardato al Tempo libero dei nostri bambini e avrebbe svolto un supporto per le famiglie non c’è stato e non ci sarà, con l’effetto che le sere in Piazza Dante le famiglie che s’incontrano lasciano liberi i bambini che per noia e per assenza di controllo diretto fanno cose e attività che potrebbero danneggiare la piazza se non dare disturbo ad altri cittadini…. Solo questo motivo continengente per me sarebbe bastato a motivarmi nelle dimissioni
9) Sto continuando a titolo personale a dare una mano da cittadino ad alcuni (unici) progetti che avrei potuto continuare da assessore: Talos Festival e Museo Casa della Cultura, ma reputo non giusto ricoprire un ruolo assessorile per gestire 3-4 cose al massimo. Ovviamente continuo a dare una mano finchè questa è gradita e richiesta. Per il futuro? Farò il volontario cittadino anonimo per quei progetti in cui non ho creduto solo da assessore. Se vorranno gli organizzatori continuerò a dare una mano, anche solo a spostare le sedie, al Talos Festival, al Teatro Comunale a Confabulare, a Sinergie….a tutte quelle realtà che secondo me hanno cambiato in questi 4 anni il volto di Ruvo.
10) Sul Talos mi limito a rispondere a chi, forse per difetto di comunicazione, forse per buona o cattiva fede, reputa che fare il Talos aumentando tasse o riducendo altri servizi essenziali è scorretto. Il Talos si fa perchè l’Agenzia Pugliasounds mette i soldi che avrebbe dovuto mettere il comune. Il Comune mette non 50mila come gli altri anni, ma 5mila (altri 5mila servono a rifondere le agenzie che avevano già prenotato biglietti aerei per artisti per la versione originaria del Talos a settembre), Quindi sia chiaro a tutti: se il Talos fosse fatto aumentando le tasse o togliendo soldi dai servizi essenziali MAI avrei dato l’appoggio a tale progetto e, in linea con le mie dimissioni, lo avrei denunciato con forza.
11) Poi, ovviamente siamo in campagna elettorale. I politici che in questo paese hanno il doppio dell’attività di Berlusconi in Italia (c’è gente che parla e governa in maggioranza o all’opposizione da 30 anni…..) hanno imparato a scrivere su Fb per i pontificali che solitamente si svolgevano in luoghi pubblici non deputati agli incontri politici, i vittimisti MAI cacciati ma che hanno chiesto di andare via che decidono ora di fare politica dopo aver condizionato la politica degli ultimi 30 anni vengono fuori e tutti per dire cosa? Vengono fuori pure le finte associazioni culturali che nascondono formazioni politiche……..
Il problema di questo Paese è il Talos Festival…. Tanto per avere i “mi piace” basta riempire i puntini prima della frase ……………………e questi pensano al Talos Festival. Qualche esempio? Licenziano le persone e questi pensano al Talos Festival, Aumentano le tasse e questi pensano al Talos Festival….e così via….. A questo giochetto stupido si allinea pure qualche consigliere di maggioranza dimostrando una superficialità e ignoranza delle cose colpevole per chi invece dovrebbe sapere e partecipare alle riunioni di partito e di amministrazione……
12) Il Talos si DEVE fare perchè non farlo questo anno vorrebbe dirlo non farlo MAI più. La Regione e il Ministero finanziano festival che hanno almeno un BIENNIO di continuità; Bruxelles finanzia Festival europei che abbiano almeno un quadriennio di continuità. Ora, se l’edizione 2015 saltasse, chi verrà l’anno prossimo si troverebbe senza supporti di Regione e Ministero e soprattutto senza la possibilità creata da un quadriennio di continuità di poter chiedere direttamente a Bruxelles centinaia di migliaia di euro. E siccome l’anno prossimo il bilancio comunale non sarà migliore di questo anno (forse peggio?), come farà chi verrà a farlo se questo anno interrompiamo la continuità? questo spiega la necessità di salvare il Festival e mi fermo qui per ora. Mi riservo una nota tutta sul Talos perchè si chiarisca fino in fondo cosa è il Talos per questa città secondo me. …sempre per chi avesse voglia di leggermi…”!