Grassi dialoga con gli studenti dell’Itet Tannoia di Ruvo: “Aldo Moro, la persona prima di tutto”
Un’occasione importante per approfondire una delle pagine oscure della storia italiana. “ Un incontro che rientra nelle attività Curriculo di cittadinanza e costituzione previsto dal nostro Istituto – ha esordito la dirigente scolastica prof.ssa Nunzia Tarantini – che questa mattina, salutando il relatore e gli alunni ha evidenziato quanto sia fondamentale per gli studenti della quinta classe, che si apprestano ad entrare nel vivo della vita sociale, approfondire la conoscenza di questi avvenimenti in una prospettiva lungimirante di una scuola che guarda al futuro”.
L’onorevole G. Grassi impegnato da anni ormai nell’ambito dell’iniziativa promossa del Consiglio regionale della Puglia incontra studenti delle scuole superiori pugliesi per avvicinarli alla figura di Moro delineandone lo spessore politico e intellettuale e facendo emergere il suo martirio laico, nel quale si evidenziarono le sue qualità di statista.
Studenti attenti e sensibili ai temi proposti hanno presentato le attività curriculari che li hanno visti impegnati in approfondimenti sulla figura di Aldo Moro come intellettuale e docente universitario prima, come membro della Commissione dei “Settantacinque” per redigere il testo costituzionale poi fino a giungere al suo ruolo come statista di altissimo rilievo in un’Italia impegnata nel processo di ricostruzione dopo la dittatura fascista.
Colpito dalla prontezza e dalla vivacità con cui gli studenti hanno interagito nel dibattito, l’onorevole Grasso ha posto l’attenzione su alcuni nuclei essenziali del pensiero dello statista. “ La persona prima di tutto” così esordiva il Prof. A . Moro nella sua prima lezione all’Università nel 1941, un’espressione che delineava tutto il suo impegno nella difesa dei diritti inalienabili cha appartengono a colui che è concepito prima che al “cittadino” che si identifica nella persona che nasce. In questa differenza risiede la ragione dell’impegno politico di A. Moro in Italia e in Europa. Aveva colto anzitempo i temi che avrebbero caratterizzato il dibattito politico attuale: il ruolo dell’Italia nel Mediterraneo e la necessità di non dover scegliere tra l’Europa e il Mediterraneo perché, come affermava da Ministro degli Esteri già dal 1973, “Europa intera è nel Mediterrraneo”! Tali affermazioni appaiono attualissime: un Mediterraneo che ieri come oggi continua a sporcarsi di sangue giovani che vedono sulle nostre terre una speranza. Messaggi di speranza e la fiducia nel futuro che hanno sempre caratterizzato la figura dello statista anche nei giorni più bui della prigionia così come affermava nella sua ultima lettera alla moglie del 5 maggio del 1978 “Se ci fosse luce sarebbe bellissimo!”. “La luce che guidava l’onorevole Moro era certamente quella della verità, non una verità dicibile – ha affermato l’onorevole Grasso- ma la VERITA’ rivoluzionaria, che cambia, che libera dal senso di oppressione che sprigiona valori etici e morali”.
Il ruolo dell’intellettuale nel perseguire la verità, già idealizzato da Pier Paolo Pasolini sulle colonne del Corriere della Sera, ben quattro anni prima dell’assassinio Moro, delineavano il coraggio dell’intellettuale rispetto ad una pratica politica debole, tracciavano una flebile accusa alla classe politica italiana “ Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi.” Corriere della Sera, 14 novembre 1974.
Forse in questa ricerca della verità gli intellettuali e gli educatori hanno un ruolo fondamentale. Una scuola che ancora continua a parlare del Caso Moro è una scuola che affida ai giovani l’Italia che verrà e che vede voi giovani protagonisti.” Questo l’auspicio e l’affettuoso augurio che si possa lanciare ad una comunità scolastica che legge il passato con attenta lucidità e prepara ad affrontare il futuro con impegno civile e sociale.
Prof.ssa Isabella Anzelmo