GRANDINATA KILLER SI ABBATTE SU ORTAGGI E OLIVE A MOLFETTA E BISEGLIE
Una grandinata killer ha colpito duramente le campagne a Molfetta e Bisceglie, dove chicchi di grandine quanto noci si sono abbattuti sugli oliveti spazzando via le olive e sui campi di ortaggi. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti Puglia sugli effetti del maltempo improvviso che si è abbattuto in provincia di Bari.
La grandinata ha colpito i campi di cicorie, cavoli, sedano, finocchi e cime di rape – denuncia Coldiretti Puglia – dove il maltempo con un brusco abbassamento delle temperature si abbatte sulla Puglia in un 2022 che si classifica fino ad ora come l’anno più caldo mai registrato in Italia dal 1800, con una temperatura di oltre un grado (+1,06 gradi) più elevata della media storica.
Dal 2015 al 2021 a causa degli eventi catastrofali sono andati persi in Puglia 130 milioni quintali di cibo – aggiunge Coldiretti Puglia – per cui serve una stretta sugli strumenti innovativi per tutelare prodotti agricoli e agroalimentari e reddito delle aziende agricole.
Occorre poi ridurre il consumo di terreno fertile con la immediata approvazione della legge sulla salvaguardia della destinazione agricola dei suoli, sostenuta dalla Coldiretti, con l’obiettivo del “saldo zero” di consumo del suolo naturale entro il 2050. Per razionalizzare gli interventi – continua la Coldiretti – è necessario un piano sperimentale per la valorizzazione dei beni pubblici prodotti in aree montane e marginali compresa la possibilità di riconoscere i crediti di carbonio ai produttori di tali aree. Ancora, è indispensabile la piena attuazione della legge di orientamento che consente alle pubbliche amministrazioni di stipulare convenzioni con gli agricoltori per lo svolgimento di attività funzionali “alla salvaguardia del paesaggio agrario e forestale. Parimenti, serve rilanciare, tramite sostegno all’acquisto de capi e delle strutture di ricovero necessarie, la zootecnia di montagna e delle aree interne, che permette a tali superfici di essere pascolate e mantenute.
Su un territorio meno ricco e più fragile per l’abbandono forzato dell’attività agricola in molte aree interne si abbattono così – continua la Coldiretti – gli effetti dei cambiamenti climatici, favoriti anche dal fatto che negli ultimi 25 anni è scomparso oltre ¼ della terra coltivata (-28%) per colpa della cementificazione e dell’abbandono provocati da un modello di sviluppo sbagliato. La disponibilità di terra coltivata significa produzione agricola di qualità ma anche sicurezza ambientale per i cittadini nei confronti del degrado e del rischio idrogeologico.
Ciò rappresenta – rileva la Coldiretti Puglia– il giusto riconoscimento della capacità delle imprese agricole di svolgere azioni costanti di tutela del territorio anche attraverso l’introduzione di misure di sostegno fiscale per chi risiede nelle aree di montagna e per incentivare l’insediamento e la prosecuzione di attività economiche in particolare nel campo dei servizi agricoli, forestali, turistici e culturali. Per limitare gli effetti devastanti del maltempo occorre inoltre contrastare ogni forma di abusivismo che espone a fallimenti e frustrazioni ogni nuova politica di pianificazione territoriale e promuovere interventi di rigenerazione urbanistica a partire dal censimento degli immobili già realizzati nelle aree a rischio.