Attualità

GLI UTENTI: “SALE L’ODIO TRA I CITTADINI. MULTE ESAGERATE, PAGARE SULLA DIFFERENZA DEL TICKET”

Un odio che lentamente cresce tra i cittadini. Una soglia pericolosa che dimostra, come spesso, nella gestione delle varie situazioni legate alla sosta a pagamento manchi il buon senso. C’è chi mette in discussione l’intero modus operandi del sistema e chiede un diverso metodo di sanzionamento laddove si è dimostrato la volontà di pagare la sosta a pagamento ma per un leggero ritardo non si è riusciti in tempo ad arrivare all’autovettura.

“E’ giusto che le regole vengano rispettate, ma stiamo vivendo una sorta di caccia al nemico. Il sindaco parlava di buon senso nel sanzionare gli automobilisti, ma fino a questo momento nulla di tutto questo si è visto. Non me la prendo con gli ausiliari del traffico ma con il sistema”. Sono le parole di un utente che ci scrive per sottolineare come il tasso di litigiosità in paese stia inevitabilmente salendo.

“Due caffè e due chiacchiere mi sono costati 40,00 € – spiega un utente – per 11 minuti di ritardo. La gente ha paura a prender l’auto ed è una questione molto grave, perchè non si reca nel centro cittadino ma va altrove. Se io ho fatto il grattino dimostro la volontà di voler pagare la sosta a pagamento. Se tardo di dieci minuti, avrò le mie buone ragioni e di certo non per non pagare 0,20 €. Lasciamo perdere la questione dell’app, ecc., perchè non tutti sono istruiti con la tecnologia e non è un obbligo farlo. Negli altri paesi accade che un automobilista ha l’opportunità di pagare sulla differenza dei minuti al momento del ravvedimento. Uno si reca al parcometro e paga la differenza, se non lo fa entro un “tot” di tempo, inevitabilmente scatta la sanzione più pesante. Elimineremmo questo alto tasso di litigiosità in paese e tornerebbe un minimo di serenità nello sbrigare le nostre commissioni, anche quelle legate al tempo libero”.

“A me viene da ridere – conclude l’utente – perchè si abusa di una frase: “dalla parte delle fasce deboli”. Come? punendo tutto e tutti senza buon senso”.

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