Gli studenti del Tannoia di Ruvo si aggiudicano un prestigioso premio teatrale con lo spettacolo “Sospesi”
Si conclude con un prestigioso premio l’esperienza teatrale degli studenti e dei docenti dell’ITET Tannoia di Ruvo di Puglia. Dopo i lusinghieri apprezzamenti dell’Amministrazione comunale e in particolare del Sindaco, Pasquale Chieco, che in più di un’occasione pubblica aveva elogiato il lavoro dei giovani attori ruvesi e terlizzesi e del loro regista, Giulio de Leo, lo spettacolo “Sospesi”, in occasione della 4° rassegna di Teatro scolastico organizzata dall’ITET “Genco” di Altamura il 27 maggio scorso, ha ricevuto un importante riconoscimento: il premio di miglior soggetto originale, per l’originalità e l’efficace interpretazione della tematica di attualità, per la profonda intensità dei temi sociali affrontati, l’incisiva espressività e la feconda creatività con cui è stata rappresentata la storia, attraverso differenti piani, mezzi e linguaggi. Un giudizio che fa onore ai giovani talenti di una scuola, il Tannoia, che da anni conduce un percorso che vede nel teatro un’occasione di crescita umana e di integrazione. I temi evocati dallo spettacolo, del resto, l’emigrazione, il viaggio, la precarietà dell’esistenza umana, la ricerca di una identità culturale, sono stati interpretati sulla scena con un livello di competenza e professionalità che stupisce in ragazzi di età compresa tra i 14 e i 18 anni. Ambientato in un centro per l’immigrazione di prima accoglienza, lo spettacolo, andato in scena anche lo scorso 29 maggio, nell’ambito della rassegna ruvese “Era di maggio”, sembra seguire i destini dell’umanità che si incrociano sulla scena, mentre all’orizzonte si staglia l’antica storia della nascita, rivisitata in chiave moderna e trasfigurata nella sua emblematicità. Grande soddisfazione emerge dalle parole del regista, Giulio de Leo: “Gli studenti si sono lasciati coinvolgere in una performance teatrale che viaggia su due binari: quello dell’emigrazione e delle drammatiche condizioni di vita in un centro di prima accoglienza e quella del racconto della natività di Cristo. Così, nell’immaginario, emergono figure ambigue, traghettate dall’iconografia classica del presepe in un presente drammatico e feroce. Il tutto fuso da una sonorizzazione musicale degli studenti che lega le scene, rendendole intense e cariche di emozioni”. I trenta studenti, che hanno partecipato al laboratorio teatrale finanziato nell’ambito del progetto “Aree a Rischio” Benessere e legalità, hanno sperimentato la dimensione unica e polivalente che solo il teatro possiede: comunicare attraverso il corpo e la voce la profondità dei sentimenti umani, che prescindono dalla provenienza etnica e dal credo religioso.
“E’ questa una delle finalità del percorso”, hanno sottolineato le docenti Isabella Anzelmo e Rosa Anna Ippedico, tutor del progetto, “aiutare i ragazzi a sperimentare forme alternative di comunicazione ed espressione partendo anche da testi di alto spessore culturale, come la Divina Commedia di Dante Alighieri , di cui sono evocati i versi del IV Canto dell’Inferno.” Suggestiva ed emozionante la Preghiera per i migranti “Mare nostro che non sei nei cieli” di Erri De Luca, recitata dai giovani attori, un’invocazione ossimorica che colpisce dritto al cuore gli spettatori, celebrando uno dei più attuali e drammatici avvenimenti che il nostro Mediterraneo potrà mai raccontare.
La Dirigente scolastica, Nunzia Tarantini, ha sostenuto con entusiasmo questo progetto, convinta del fatto che il teatro aiuti gli studenti a far emergere attitudini, qualità e inclinazioni che nelle aule scolastiche e in contesti strutturati spesso rischiano di restare in sordina. “Una grande sfida quella che gli studenti del Tannoia hanno lanciato con questo meraviglioso lavoro teatrale: l’auspicio di costruire un mondo migliore dove i diritti umani siano tutelati e garantiti realmente, anche in un clima di emergenza migratoria”, ha concluso la Dirigente.