GLI OLIVICOLTORI PUGLIESI “RINGRAZIANO” LA REGIONE PUGLIA PER LA MISERIA
A pochi giorni dall’uscita della determina della Regione Puglia, gli olivicoltori pugliesi “ringraziano” per i contributi a favore delle imprese agricole sulle spese sostenute per pratiche agronomiche straordinarie per la ripresa della coltivazione dell’ulivo nelle aree colpite dalla gelata 2018. Gli olivicoltori del sud barese ringraziano la regione Puglia per aver stanziato 500mila euro per le pratiche agronomiche. Tutte le battaglie fatte dai gilet arancioni sembrano svanite nel nulla. Ma stiamo scherzando? IL C.L.A.A. (Comitato Liberi Agricoltori Andriesi), con il portavoce Zagaria Natale Francesco e il presidente Nicola Losito dichiarano: “le aziende che hanno presentato questa domanda alla Regione Puglia nei mesi scorsi hanno avuto “la fortuna” di vedersi aggiudicare, per estensioni di 10 ettari, importi non superiori ai 250,00 euro. Questo vuol dire che queste aziende hanno ricevuto aiuti pari a 25 euro ad ettaro. Le 1118 aziende che hanno presentato istanza sono state tra le più fortunate a ricevere quei 25 euro circa ad ettaro perché, se fossero state molte di più, i contributi sarebbero diminuiti o dimezzati perché i fondi sarebbero stati sempre 500mila euro ma con erogazioni ridotte in proporzione al numero delle domande. Una miseria. Sembra che stiano accontentando gli olivicoltori che per tutto il 2018 non hanno prodotto nessun reddito. Chi è seduto a quei tavoli non ha capito che in quell’anno, oltre a non produrre alcun reddito, gli agricoltori hanno sostenuto spese fisse, come quelli destinati ai consorzi di guardie campestri; le quote fisse per i pozzi artesiani; hanno concimato e trattato più volte le piante in totale stress ed hanno impiegato più giornate di potatura perché le piante erano strapiene di polloni e succhioni e per eliminare i rami pieni di rogna.
Le istruttorie per il risarcimento delle gelate 2018 sono ancora tutte ferme negli uffici comunali.
La politica che indossava i gilet arancioni e che era a sostegno con i gilet arancioni sui palchi di Roma e Bari che fine ha fatto quando hanno impegnato i soldi per questa determina che loro stesso hanno scritto e approvato?”
Anche il Coordinatore C.L.A.A., l’andriese Savino Montaruli, sull’argomento è intervenuto affermando: “quello degli agricoltori è un grido di dolore che si unisce a quello di tante altre Categorie in profonda crisi esistenziale e a rischio chiusura totale. Una politica sorda, confsociata con un mondo polisindacale asservito e dipendente, non riesce a comprendere le ragioni e le profonde lesioni di un sistema socio-economico portato allo stremo proprio da politiche consociative e da omissioni che ora, anche a causa di questa emergenza sanitaria, sta dimostrando tutta la sua inerzia e tutta la sua mediocrità”
Avevo scritto che l’operazione gilet arancioni era una perdita di tempo e di soldi. Tutto era stato orchestrato per il rinvio delle cambiali agrarie dei soliti noti. Dove sta adesso il portavoce? Dove è Emiliano ed i sindaci pd che avevano indossato i gilet arancioni con gli agricoltori? Dove sono le organizzazioni di categoria? Passata la festa gabbato lo santo. Poveri noi. Vergogna.