Palazzo Avitaja

GLI ALBERI DEL CENTRO URBANO TRA MANUTENZIONE E PROGRAMMAZIONE, NOTA DELL’ASSESSORE ANTONIO MAZZONE

Con riferimento alle segnalazioni arrivate negli ultimi giorni assessore all’Ambiente e al Territorio con delega ai Lavori pubblici e alla Forestazione urbana Antonio Mazzone rende noto quanto segue:

“Sono particolarmente contento – dice l’Assessore – della grande attenzione manifestata negli ultimi mesi dalla politica, ma anche da molti cittadini, verso la manutenzione e la cura degli alberi presenti nel centro urbano della nostra città, un’attenzione che considero il segnale di una sensibilità ambientale che va sempre più crescendo.
Proprio per questo è per me un piacere rispondere pubblicamente ad alcune delle richieste di chiarimento, così come ho fatto nel corso dell’ultimo Consiglio comunale in risposta a un’interrogazione del Consigliere Vito Cantatore, anche grazie al supporto tecnico del dott. Mariano Fracchiolla, l’agronomo in servizio presso il nostro Comune, e del direttore dell’Area 8 ing. Gildo Gramegna.

Per cominciare tengo a ricordare che gli ultimi mesi sono stati caratterizzati da temperature miti e da un alternarsi di pioggia e sole; una “tropicalizzazione climatica” (così la chiamano gli esperti, perché di questo si tratta) che ha favorito lo sviluppo di alberi e piante in città e, parallelamente, la inevitabile crescita anomala di infestanti.
La fase vegetativa è proseguita oltre il periodo normale, provocando l’aumento delle chiome degli alberi che appaiono ancora oggi verdissime e rigogliose.

Per quanto riguarda gli alberi di Giuda presenti sui corsi cittadini, nonostante l’accorciamento dei rami secondari effettuati lo scorso inverno, essi hanno avuto uno sviluppo notevole delle chiome, con rami di lunghezza media maggiore rispetto allo standard di stagione.
Questo li rende bellissimi alla vista e in grado di fornire molta ombra, ma anche più esposti agli attacchi degli insetti infestanti (Psilla del Siliquastro) che, come ogni primavera, portano alla produzione di sostanze cerose e melata (quest’anno in maggiore quantità) generando qualche criticità in ordine alla praticabilità e al decoro dei marciapiedi. Nel caso che ci ha interessati quest’anno il disagio è durato circa 48 ore perché, attesa la fine del picco dell’infestazione, abbiamo attivato SANB per procedere al lavaggio dei marciapiedi interessati, riducendo fortemente il problema.

Ma non potevate prevenire l’attacco e soprattutto la melata? A questa domanda, che spesso ci viene legittimamente rivolta, rispondo dicendo che per quanto concerne la possibilità di controllo dell’insetto, la legislazione è molto stringente per quanto riguarda gli ambienti urbani.
Cioè, laddove in ambito agrario è possibile utilizzare specifici agrofarmaci con ottima efficacia, in ambiente urbano si dispone di mezzi tecnici di efficacia assai blanda e di difficile applicazione pratica. Men che meno si possono effettuare trattamenti preventivi e cioè effettuati senza avere contezza sia dell’entità sia del momento dell’attacco, che quest’anno è stato rapido e copioso. L’unica possibilità concreta sarebbe stata l’endoterapia, approccio che stiamo utilizzando dall’anno scorso sui tigli di corso Cavour, cioè l’iniezione di insetticidi nel tronco che, entrando nel flusso linfatico dell’albero, vanno a colpire direttamente l’insetto bersaglio.
Tuttavia, da monitoraggi periodici effettuati per rilevare lo stato di salute degli alberi nell’ambito di una consistente attività di censimento in corso, è risultato che la maggior parte dei Cercis Siliquastrum presenti sui corsi, sono affetti da carie del legno che, di fatto, renderebbe l’operazione tecnicamente inefficace. Pertanto, non disponendo di efficaci soluzioni che potessero essere risolutive e considerando che si trattava di un insetto che con grande probabilità compie una solo generazione, è stato subito attivato il lavaggio dei marciapiedi a fine picco infestante e, successivamente, dato avvio al taglio delle parti più basse delle chiome, quelle maggiormente toccate dalla colata di melata. A proposito di quest’ultima azione, tengo a precisare che non si è trattato di una “potatura fuori tempo”, come erroneamente supposto da alcuni, ma di un mero intervento straordinario di pulizia della vegetazione.

Il discorso è molto simile per i tigli di Corso Cavour e presenti anche in altre aree, tra i simboli della nostra città.
Le condizioni climatiche hanno generato uno sviluppo importante delle chiome e, anche in questo caso, benché l’effetto scenico sotto gli occhi di tutti sia notevole, in un viale di importanza storica e botanica, il rigoglio vegetativo ha causato qualche problema con la flessione dei rami più pesanti.
Nei prossimi giorni, conclusa la crescita, si valuterà la possibilità di un taglio dei rami più bassi, rimandando la potatura vera e propria al momento opportuno, dopo la caduta delle foglie. In ogni caso si è comunque provveduto a eliminare i rami secchi e quelli che schermavano segnali stradali e che creavano disagi alle attività commerciali.
A proposito di potatura, ricordo che i tigli sono stati potati lo scorso febbraio come previsto anche dall’appalto e secondo un protocollo ed una letteratura scientifica consolidata nel campo della gestione delle alberature urbane, che prevede interventi effettuati nel pieno rispetto delle chiome allo scopo di evitare tagli su rami di diametro importante, per evitare ferite che debiliterebbero gli alberi, esponendo il loro legno ad attacchi fungini causa di carie.
Anche in questo caso, un monitoraggio puntuale effettuato sulle alberature ha evidenziato la presenza di numerosi attacchi di carie del legno (particolarmente grave il caso dell’esemplare all’incrocio con Via Isabella Griffi, che purtroppo abbiamo dovuto abbattere per i rischi legati alla sua ormai scarsa stabilità), che richiedono il contenimento delle potature pesanti, potenziali cause di un aggravio delle condizioni sanitarie e vegetative delle piante, in grado di consegnarle a un destino di totale deperimento.

Intendo perciò rassicurare tutti sull’attenzione alla cura del patrimonio verde esistente e sul lavoro che gli Uffici di competenza stanno mettendo in atto, su preciso indirizzo politico, affinché nel tempo si giunga a una situazione di totale controllo dello stato degli esemplari, passando per un’attività di pianificazione di interventi non soltanto necessari, ma orientati anche a curarne e potenziarne la bellezza. Come sempre, cercando un equilibrio tra la salute degli alberi e la serenità dei cittadini.

Desidero ringraziare infine tutti coloro che contribuiscono al processo di miglioramento inviando segnalazioni di criticità o fornendo consigli costruttivi presso gli Uffici competenti (Ufficio Tecnico – Area 8, Polizia Locale) relativamente al verde urbano, e il personale dipendente degli stessi Uffici che cerca di rispondere in tempi brevi, sempre conciliando la gestione delle piante con la corretta spesa di risorse pubbliche.

I prossimi anni saranno verosimilmente caratterizzati da eventi climatici estremi, ai quali l’attuale impianto verde urbano, pensato in anni passati, non è del tutto adatto per sua natura e struttura. Sarà importante la collaborazione di tutti e un giusto apporto di tecniche e risorse, e il nostro impegno politico e amministrativo in tal senso non mancherà.”

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