GIOVEDI’ 1 NOVEMBRE IL FESTIVAL “ANIMA MEA” IN CATTEDRALE
Alle musiche inedite di Antonio Pansini (1703-1791), il compositore e sacerdote molfettese che fu tra gli esponenti della cosiddetta Scuola Napoletana, il festival itinerante Anima Mea diretto da Gioacchino De Padova nella Rete di musica d’arte Orfeo Futuro rende omaggio con quattro concerti durante i quali la Cappella Musicale Corradiana propone la riscoperta di alcune opere sacre sinora sconosciute. Il mini tour pugliese del Pansini Project prende il via giovedì 1° novembre nella Cattedrale di Ruvo di Puglia (ore 20.30) con un gruppo di specialisti del repertorio antico, i soprani Annamaria Bellocchio ed Ester Facchini, il baritono Michele Disposto e i musicisti Gioacchino De Padova (viola da gamba), Gaetano Magarelli (organo) e Antonio Magarelli (clavicembalo e direzione). Tra l’altro, proprio a Gaetano Magarelli si deve la riscoperta dell’opera di Antonio Pansini.
Dalla ricognizione delle opere sacre, ormai completata, all’esecuzione in prima assoluta di alcune di queste composizioni dedicate alla Settimana Santa, il progetto Pansini Project sta continuando anche con la pubblicazione di un cd per Digressione Music e un tour all’estero realizzato in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Budapest, il Circolo Monti di Debrecen, la Papageno Consulting e il sostegno di Puglia Sounds. Il Pansini Project conta di concludersi il prossimo anno con un’edizione critica delle partiture finora recuperate dagli archivi della Cattedrale di Molfetta.
Allievo di Francesco Durante e Leonardo Leo a Napoli ed ordinato sacerdote a Caserta nel 1726, Pansini divenne organista e maestro di Cappella della Cattedrale di Molfetta, incarico che mantenne sino alla morte. Della sua produzione sopravvivono soltanto opere sacre vocali che coprono tutto il periodo liturgico della Quaresima, e della Settimana Santa in modo particolare, con l’Ufficiatura pressoché completa del triduo pasquale. Le fonti a disposizione sono numerose e reperibili presso gli archivi diocesani regionali e presso alcuni archivi statali sul territorio nazionale. E molti dei frontespizi delle copie manoscritte dicono quanto le opere di Pansini fossero richieste nelle diocesi della provincia. La riscoperta della sua produzione rappresenta, pertanto, un altro passo nella ricostruzione dello sterminato puzzle della Scuola Musicale Napoletana.