“Giornata Mondiale del Rifugiato” a Ruvo di Puglia, tra colori e accoglienza. Il sindaco: «Non possiamo girarci dall’altra parte!»
In tutto il mondo, ieri, è stata celebrata la “Giornata Mondiale del Rifugiato”, istituita il 20 giugno 2001, nel cinquantesimo anniversario dell’approvazione della “Convenzione relativa allo statuto dei rifugiati” da parte dell’Assemblea generale ONU, nel 1951.
A Ruvo di Puglia, la riflessione sui temi legati alla condizione dell’essere rifugiati e richiedenti asilo politico è stata vissuta con leggerezza che non è superficialità.
E’ stata vissuta con la leggerezza e la gioia dei piccoli allievi degli oratori estivi, delle associazioni sportive e di volontariato i quali, con vivacissimi cartelloni e striscioni, hanno sfilato per le vie della città e si sono riuniti a Piazza Matteotti, addobbata a festa.
Il leitmotiv della manifestazione è stata una barchetta che campeggiava sui disegni che adornavano il palco; troneggiava come berretto sui capi di bambini e adulti; era donata, come delizioso regalo origami, a tutti i presenti. Perché la barca è il simbolo del viaggio, con il suo carico di speranze e vita, soprattutto se si fugge dalla morte. Ma è anche simbolo di accoglienza, nel cui spirito si è svolto l’evento organizzato e patrocinato dal Comune di Ruvo di Puglia, in collaborazione con il Centro “L.I.N.E.A. COMUNE”.
L’evento è stato arricchito da canti, dall’esibizione dei giovani allievi della Scuola di percussioni “Bembé”, dalla testimonianza di Antonella De Benedicts la quale, trent’anni fa, ispirata dalle parole di don Tonino Bello, visitò le meste case affittate agli immigrati marocchini che l’accolsero con tè alla menta e la condivisione delle proprie speranze.
L’assessora alle Politiche Sociali con delega all’integrazione, Monica Montaruli, ha sottolineato l’importanza e la necessità di essere comunità accogliente.
Molto intenso il miniconcerto delle ragazze ospiti della Casa di Accoglienza per minori non accompagnati di Trani. Dirette dalla loro maestra di italiano Annalisa Di Pinto, hanno cantato “Quello che le donne non dicono”, “We are the world” e “Vivere a colori”.
«Questa è una giornata particolare, piena di colori, di gioia e di vita!» – ha aggiunto il sindaco Pasquale Chieco, in conclusione dell’evento – «Stiamo vivendo un momento epocale, dove ci sono uomini che hanno bisogno di aiuto e non possiamo girarci dall’altra parte!».
Aiutare coloro che giungono da lontano, infatti, non implica disinteresse per i ruvesi che vivono in condizioni di fragilità.