Giornata Internazionale Infanzia e Adolescenza: proiettato “Il primo meraviglioso spettacolo”. Oggi pomeriggio i laboratori
Appena venti persone, ieri pomeriggio, in Pinacoteca, hanno assistito alla proiezione del documentario “Il primo meraviglioso spettacolo”, girato e prodotto da Davide Sibaldi, nell’ambito della due giorni “La bellezza come diritto” dedicata alla “Giornata Internazionale dell’Infanzia e dell’Adolescenza”, nel ventottesimo anniversario della approvazione della Convenzione Internazionale sui diritti del fanciullo da parte dell’Assemblea Generale ONU.
Ed è stato un peccato perché se è vero che la proiezione dello stesso film era avvenuta, la stessa mattina, nelle scuole primarie e nella scuola media di Ruvo di Puglia, l’evento meritava un’attenzione in più, da parte dei cittadini (in verità, di accoglienza si parlava, in contemporanea, anche a Palazzo Caputi, con il convegno “Ero straniero, l’umanità che fa bene”) non solo per la bellezza del documentario quanto anche per il breve dibattito che si è aperto in chiusura di proiezione.
Esso è stato animato dall’assessora alle Politiche Sociali Monica Montaruli, da Piergiorgio Guarini e Marcello Tucci di Amnesty International Bisceglie, a proposito di “ius soli” – sulla possibilità di avere il “diritto ad esercitare diritti” – e della approvazione di “Dublino IV”, quarta riforma del regolamento comunitario che consentirà a migranti e richiedenti asilo di non fare più necessariamente domanda di protezione internazionale nel primo Paese di approdo, in pratica l’Italia. Con questo nuovo regolamento saranno stabilite quote permanenti e automatiche tra i vari Paesi dell’UE, anche in ossequio al principio di solidarietà che li vincola.
Ma ritornando alla proiezione del film, patrocinato da Amnesty International e sostenuto dal Comitato Italiano per l’Unicef, il messaggio che l’uditorio ha fatto proprio è quello della bellezza dell’unità nella diversità, della bellezza nell’unire forze, intelletto, cuore e creatività per un uno spettacolo scolastico, per il teatro, per l’arte. E tutti questi doni appartengono a bambini della III F e III G, dell’anno scolastico 2015/2016, dell’IC “E. Rinaldini” di Ghedi, in provincia di Brescia.
Italiani, stranieri, diversamente abili, genitori, insegnanti: tutti insieme per allestire lo spettacolo incentrato sul racconto dello stesso Sibaldi, “Giuseppe e lo Sputafuoco”, anticonvenzionale (se doveste leggerlo, saprete perché) favola dedicata al dramma dei rifugiati costretti a lasciare la propria terra per vagare alla ricerca di una terra felice e sicura. Qui, però, i rifugiati diventano esploratori assetati di conoscenza i quali, quando incontrano nuovi popoli accoglienti, scambiano e ricevono in dono ricchezze.
Il documentario alterna interviste, animazione bidimensionale con telecamera in movimento – le tavole sono disegnate dallo stesso Sibaldi, momenti delle prove e dello spettacolo teatrale. Il film ha avuto il patrocinio di Amnesty e il supporto di Unicef per il modo in cui parla delle migrazioni e dell’integrazione, con agilità, valorizzandone la bellezza e la ricchezza: perché di solito di migranti si parla con pietismo o con connotazioni negative e questo contribuisce a creare un un falso immaginario collettivo su chi lascia la propria terra per cercare di vivere degnamente altrove.
Si prosegue oggi pomeriggio, a partire dalle 16.00, con i laboratori “A cuore aperto – Atelier per Bambini”; “Arte, gioco e leggerezza: che se ne fa una scuola seria? (!)” e “Spazi e tempi”, in via Martiri delle Foibe 23 e 29, a cura della Capagrossa Coworking e del Centro Minori di Ruvo di Puglia. L’evento è stato organizzato dall’Assessorato alla Cultura e Istruzione del Comune di Ruvo di Puglia, in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Sociali.