GIORNATA DISABILITA’, ARPAL PUGLIA: 1.113 INSERIMENTI LAVORATIVI E +100% CANDIDATURE IN UN ANNO
Ancora non si è concluso, ma il 2024 fa già registrare l’incremento su tutti i fronti degli interventi di Arpal Puglia dedicati alle persone con disabilità: +8,3 per cento di inserimenti lavorativi rispetto al 2023; +56,3 per cento di offerte di lavoro riservate; +100 per cento di candidature ricevute da parte di iscritti nelle liste speciali previste dalla L.68/99.
Sono percentuali che testimoniano l’intensa attività degli Uffici Collocamento mirato pugliesi. A diffondere i dati è l’Agenzia regionale per le Politiche attive del lavoro della Regione Puglia, in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità, celebrata ogni 3 dicembre e istituita nel 1992 dall’ONU per sensibilizzare sul tema dell’inclusione sociale e professionale come condizione essenziale per sostenere i diritti umani, lo sviluppo sostenibile, la pace e la sicurezza.
“Il lavoro – dice Beniamino Di Cagno, presidente del cda di Arpal Puglia – è un indicatore fondamentale dell’inclusione attiva e la riduzione delle disuguaglianze passa soprattutto dal mettere in luce le potenzialità di ogni singola persona con disabilità, portatrice non di limiti ma di valore aggiunto nella società. È uno sforzo, prima di tutto culturale, che anche il sistema produttivo pugliese è chiamato a fare. Per questo i nostri operatori sono impegnati nella promozione dell’inserimento occupazionale delle persone con disabilità anche al di là degli obblighi di legge in capo ad enti e aziende, per creare una vera cultura dell’inclusione lavorativa” .
“Si iniziano a vedere – dichiara Gianluca Budano, direttore generale Arpal Puglia – i primi risultati dell’assoluta priorità data dall’Agenzia alle persone con disabilità. Non solo, si conferma l’importanza del nostro ruolo pubblico nell’occuparci dei cittadini che non sono nella condizione di autodeterminarsi facilmente nella ricerca di un lavoro e, quindi, nella propria realizzazione personale. Siamo solo agli albori di un percorso che ci auguriamo ci porti molto presto a costituire un repertorio delle prestazioni eccellenti rese nel mondo del lavoro dalle persone con disabilità, per capovolgere l’approccio al Collocamento mirato, passando dalla logica dell’assistenza a quella della piena inclusione”.
Sono, in totale, 92.472 i pugliesi in età lavorativa iscritti nelle apposite liste del Collocamento mirato: si tratta di persone con minorazioni fisiche, psichiche o sensoriali o disabilità intellettiva che comportano una riduzione della capacità lavorativa superiore al 45 per cento; persone invalide del lavoro con un grado di invalidità superiore al 33 per cento; persone cieche o sorde; persone invalide di guerra, invalide civili di guerra e invalide per servizio.
1.113 INSERIMENTI LAVORATIVI. I DATI PER OGNI PROVINCIA
Sono 1.113 gli inserimenti lavorativi di persone con disabilità registrati in Puglia nei primi undici mesi del 2024, quasi cento in più rispetto all’anno precedente.
Il maggior numero, 508, si registra a Bari, dove si ha anche la più alta fetta di posizioni disponibili presso enti ed aziende. Seguono Lecce con 265; Taranto con 141; Brindisi con 89; Foggia con 70; Bat con 40.
Nel 96 per cento dei casi si tratta di assunzioni fatte presso aziende private, che hanno almeno 15 dipendenti e, pertanto, sono tenute al collocamento obbligatorio di persone con disabilità come previsto dall’art.1 della Legge 12 marzo 1999, n.68, pietra miliare della legislazione italiana in materia.
Grazie alla costante attività di monitoraggio e sollecito effettuata dagli Uffici, a fine anno il 78 per cento delle aziende pugliesi risulta aver ottemperato agli obblighi, attraverso l’assunzione dei lavoratori con disabilità o firmando apposite convenzioni, con le quali viene concordato un programma che punta al conseguimento degli obiettivi occupazionali previsti dalla legge.
I picchi maggiori si hanno nelle province di Lecce, dove si raggiunge il 93 per cento; di Brindisi, dove si arriva all’88 per cento; di Bari, dove si giunge all’85 per cento. Sul fronte pubblico, invece, ad avere ottemperato sono stati un ente su tre. Per i datori di lavoro ad oggi inadempienti per cause a loro imputabili, saranno attivate le procedure previste dalla legge.