GIORNATA DEL RICORDO: IO RICORDO
“Il 10 febbraio è la giornata in cui si ricordano i martiri delle foibe e l’esodo dei profughi giuliani, istriani e dalmati. Una ricorrenza civile voluta per non dimenticare quella pagina buia della nostra storia, per troppo tempo quasi del tutto ignorata” – Carlo Sgorlon
Il 10 febbraio si celebra il “Giorno del Ricordo” per non dimenticare i tantissimi italiani massacrati in Istria, Dalmazia e Venezia Giulia tra il 1943 e il 1945, vittime dell’orrore delle Foibe.
Con il termine “Foibe” si indica una profonda buca, simile a un buco, tipica delle regioni carsiche. Si tratta di abissi naturali usati per disfarsi di oggetti di grandi dimensioni.
Lì, subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, furono compiuti massacri contro la popolazione italiana, ad opera di partigiani sostenitori, comunisti iugoslavi dei marescialli di Tito.
Gli abitanti di Istria e Dalmazia furono trattati come “nemici del popolo”, torturati e poi gettati in quelle fosse naturali, con una procedura terrificante.
Tre cittadini ruvesi furono vittime dei massacri delle Foibe: Vincenzo Pellegrini, Mario Chiarulli e Donato Minafra.
La proposta di legge fu presentata alla Camera dei Deputati il 6 febbraio del 2003 con le firme di un nutrito gruppo di deputati di vari gruppi parlamentari. I primi firmatari furono Roberto Menia e Ignazio La Russa.
Il 10 febbraio del 2004 il senatore della Margherita, Willer Bordon, presentò un disegno di legge di contenuto molto simile. Il primo disegno di legge ad essere discusso fu quello presentato alla Camera: la proposta di Bordon venne di conseguenza assorbita ad esso nella fase del passaggio parlamentare al Senato. L’iter parlamentare del provvedimento ebbe termine il 16 marzo 2004. Regolarmente promulgata dal Presidente della Repubblica, la legge 30 marzo 2004, n. 92, fu pubblicata nella “Gazzetta Ufficiale” n. 86 del 13 aprile 2004.
Michele Pellicani