GIORNATA DEI GIUSTI DELL’UMANITA’, LE LUCI DI TUTTI I GIUSTI ACCESE A “SERRA PETRULLO” SINO A SERA TARDI
In occasione della Giornata dei Giusti dell’Umanità, la Fondazione ”Angelo Cesareo” ha tenuto le luci di tutti i Giusti del Viale di Serra Petrullo accese dal tramonto a sera tardi.
Ieri, 6 marzo, è stata celebrata la Giornata dei Giusti dell’Umanità. Istituita ed inserita nel calendario civile italiano nel 2017 con la Legge 20 dicembre n.212. È “dedicata a mantenere viva e a rinnovare la memoria di quanti, in ogni tempo e in ogni luogo, hanno fatto del bene salvando vite umane, si sono battuti in favore dei diritti umani durante i genocidi e hanno difeso la dignità della persona rifiutando di piegarsi ai totalitarismi e alle discriminazioni tra esseri umani.
Nel 2017 il Parlamento italiano, approvando la Legge 20 dicembre 2017, n. 212, ha accolto le sollecitazioni espresse nel 2012 dal Parlamento Europeo con la Dichiarazione n.3/2012 per il sostegno all’istituzione di una Giornata europea in memoria dei Giusti.
Tale Dichiarazione venne presentata dagli eurodeputati Gabriele Albertini, Lena Kolarska-Bobińska, Niccolò Rinaldi, David-Maria Sassoli e rispondeva ad un Appello firmato da cittadini europei e promosso da Gariwo, ente con sede a Milano, impegnato fin dal 1999 nel promuovere la memoria del bene e ricordare le donne e gli uomini che, in ogni contesto storico e in luoghi diversi, hanno risposto con coraggio alle richieste di aiuto espresse da coloro che vivevano situazioni di guerra, di pericolo e di persecuzione.
Il concetto di Giusto dell’Umanità richiama il valore morale del titolo di Giusto tra le Nazioni, assegnato dal museo-memoriale di Yad Vashem alle persone non ebree che rischiarono la propria vita per salvare e aiutare coloro che cercavano di sfuggire alle persecuzioni nazifasciste.
La data scelta per la Giornata dei Giusti dell’Umanità consolida il legame con la riflessione legata alla Shoah, poiché il 6 marzo è l’anniversario della scomparsa di Moshe Bejnski, Presidente della Commissione per i Giusti tra le Nazioni dal 1970 al 1995 e principale fautore dei criteri per l’assegnazione di tale riconoscimento. Bejski, nato a Dzialoszyce (Polonia) il 29 dicembre 1921 e scomparso a Tel Aviv il 6 marzo 2007, sopravvisse alla Shoah grazie all’aiuto di Oskar Schindler.
Con la Dichiarazione scritta n. 3/2012 e la Legge 20 dicembre 2017 n. 212 attualmente sono dunque riconosciuti Giusti tutti coloro che di fronte ai genocidi e ai totalitarismi sono stati capaci di difendere la dignità dell’uomo, prestando soccorso alle vittime, difendendo la verità e non piegandosi di fronte a leggi discriminatorie.
La Dichiarazione scritta del Parlamento Europeo sottolinea inoltre il significato educativo della memoria del bene, che “è fondamentale nel processo dell’integrazione europea, perché insegna alle generazioni più giovani che chiunque può decidere di aiutare gli altri esseri umani e di difendere la dignità umana”.
Sull’istituzione della Giornata dei Giusti Gabriele Nissim, presidente di Gariwo, ha scritto: “I Giusti, che nei tempi bui in Europa e nel mondo hanno salvaguardato l’idea stessa di umanità, insegnano ad impegnarsi per difendere i diritti dell’uomo, (…) ad avere il coraggio di pensare autonomamente, a essere capaci di mettersi al posto degli altri, a non sentirsi mai depositari di una verità precostituita. La memoria dei Giusti non ha valore soltanto nelle situazioni estreme, ma richiama ogni cittadino a impegnarsi per la democrazia e a lottare contro ogni forma di intolleranza e di prevaricazione nei confronti degli altri. Insegna ai cittadini a non considerare mai un essere umano come un nemico da combattere per motivi politici, sociali, religiosi o etnici. I Giusti sono il baluardo della convivenza, della pluralità e della dignità umana”.
La Senatrice Liliana Segre, rispondendo ad una domanda sul suo sostegno alla Giornata dei Giusti dell’Umanità, ha affermato: “La denuncia del male non esclude la valorizzazione del bene e non vedo contraddizioni nel proporli insieme. Anzi proprio l’esempio di chi si comportò con umanità e coraggio aiuta a sperare, a impegnarsi contro il male, perché qualcosa di meglio è sempre possibile, oltre che necessario”.