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GELO E NEVE, IL METEOROLOGO BARILE: “SARA’ UN EVENTO DEGNO DI NOTA”

Il vortice freddo sta lentamente avvolgendo la città, con l’acqua a scendere in maniera copiosa.

La situazione è ben spiegata dal meteorologo Francesco Paolo Barile: “Nell’ultima ora il cielo sulla Puglia si è andato rapidamente popolando di nubi basse e medie. L’avanguardia del fronte artico in mattinata ha valicato le Alpi Dinariche e interagendo col mite Adriatico sta dando luogo alla tipica nuvolosità da fronte freddo con annessi, al momento isolati, temporali. Dopo una massima di 11°C ai 200m, da questo momento in poi la colonnina di mercurio, specie in quota, conoscerà solo una diminuzione, e così al suolo, specie con l’arrivo a breve delle piogge e di qualche rovescio o temporale che localmente potrebbe dar luogo anche alla caduta di gragnola o neve tonda”.

Come si evolverà la situazione? “Ulteriore calo termico e fenomeni dovuti all’instabilità e ad aria sempre più fredda che segue il fronte; gli stessi si manifesteranno in maniera molto irregolare e ad intermittenza. La quota neve scenderà sino a quote collinari e nella notte e la mattinata di domani i fiocchi di neve potrebbero comparire già dai 150-200 metri di quota”.

Ma il peggioramento è previsto per giovedì 3 gennaio: “Fenomeni irregolari dovuti all’instabilità dell’effetto ASES. Si alterneranno nevicate e parziali schiarite. I venti forti di tramontana manterranno le temperature al di sopra dello zero lungo la costa e il primo entroterra, quindi eventuali precipitazioni a carattere di neve o neve tonda non produrranno accumuli. A partire dai 150-250 metri, specie durante eventuali intensi rovesci, potremmo registrare i primi accumuli”.

Dalla sera del 3 e fino al pomeriggio del 4 vi sarà un ulteriore peggioramento per l’ingresso di un secondo e più gelido/instabile nucleo in quota: “I fenomeni si faranno più frequenti e localmente risulteranno consistenti. Specie il 4 mattina le nevicate potrebbero raggiungere anche le pianure e le coste con lievi accumuli. Diversi centimetri sono invece attesi sulle zone interne dai 150-200 metri in su (5-20 cm, stima indicativa, con locali punte di 30 sui rilievi murgiani).

Paragoni con ondate del passato? “In termini di gelo e di neve, almeno sulla carta, non eguaglierà l’irruzione di gennaio 2017 che aveva anche un’origine diversa, artica-continentale siberiana, con aria molto gelida nei bassi strati. Tuttavia con ogni probabilità si tratterà comunque di un evento capace di creare disagi e degno di essere ricordato negli annali. Questo però lo decreteremo solo a episodio concluso”.

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