Finanziamenti Talos Festival: la parola ai Maestri Minafra e all’assessora Filograno
Alle dichiarazioni di un soddisfatto e orgoglioso sindaco Pasquale Chieco all’indomani della pubblicazione delle graduatorie dei progetti ammessi al finanziamento nell’ambito dell’ “Avviso pubblico per presentare iniziative progettuali riguardanti lo Spettacolo dal Vivo e le residenze artistiche” che vedono il Talos Festival e il progetto teatrale “Heroes” tra i vincitori, fanno seguito quelle del Maestro Pino Minafra, direttore artistico del Festival dedicato alla “melodia, la ricerca e la follia”, di suo figlio, il Maestro Livio Minafra e di Monica Filograno, assessora alla Cultura del Comune di Ruvo di Puglia.
Li abbiamo raggiunti e abbiamo chiesto loro di esprimere pensieri, riflessioni su questo riconoscimento.
«Che dire!?… – dice Pino Minafra, fondatore del Talos – L’Italia, come sappiamo tutti bene, non e’ il Paese dove la meritocrazia eccelle ed ha riconoscimento, tutt’altro…
Il Talos, in verita’, in passato ha avuto grossi riconoscimenti dal Ministero, per esempio, e anche dalla Regione, ma ora la mia sensazione e’ che finalmente si siano compresi il “pensiero e la vocazione ” di questo laboratorio dove Storia, Bellezza e Creativita’ abitano in uno strano equilibrio che funziona.
Ruvo di Puglia è stato, nei millenni passati, un vero laboratorio di Storia, Arte e Bellezza – il Museo Jatta è una testimonianza -. Io mi sono ispirato a quel modello ineguagliabile di Bellezza, Creativita’ e Mistero. L”ho fatto con gli strumenti che conoscevo e avevo a disposizione, la musica, con l’obbiettivo di sensibilizzare la politica di turno sul valore immenso della cultura come strumento di risposta a tante questioni “meridionali” e portare Ruvo di Puglia e parte del Sud, con la sua storia, in Europa e nel mondo.Oggi questo obbiettivo molto ambizioso fatto di riscatto e valorizzazione di un Sud trascurato da secoli, grazie alla visione di questa amministrazione nelle persone di Ninni Chieco e Monica Filograno e Pasquale de Palo (già assessore alla Cultura del Comune di Ruvo di Puglia nell’amministrazione Ottombrini e uno dei più grandi sostenitori del festival fondato dal Maestro Minafra, ndr), in sintonia con la Regione e grazie al riconoscimento ottenuto, è decisamente meno utopico e piu’ realista. Questo comincia a succedere dopo trenta lunghissimi anni di lotta, scontri, delusioni, solitudini e incomprensioni. Oggi e’ tutto piu’ maturo e consapevole: siamo finalmente nella “fase adulta” per terminare un processo che deve culminare nella creazione di una Fondazione Talos che si radichi nel territorio e resti un’ isola concreta fatta di Storia, Bellezza e Creativita’…una risposta di cui mai come oggi credo l’umanita’ abbia bisogno. L’umanità ha l’urgenza di elevarsi, ristorarsi e confortarsi con le energie belle e pulite che la cultura dona da sempre».
Gli fa eco, più lapidario ma ugualmente soddisfatto, Livio: «Il Talos non solo è stato premiato finanziariamente, fino al 2020, ma è stato premiato anche come progetto, con il secondo posto nella Sezione Musica. Questo gli allunga la vita e ci permette di consolidarlo con sempre maggiori sinergie col territorio».
E “sinergie” è la parola chiave del percorso che il Talos sta seguendo per divenire più saldo, “inattaccabile”. Esemplari, in tal senso, le parole dell’assessora Filograno: «Il risultato del nostro progetto ci rende piuttosto soddisfatti, è il frutto di un lavoro attento di coprogettazione, scambio di competenze, incrocio di esperienze. Abbiamo lavorato a lungo, non ci siamo affidati ad alcun consulente esterno, lo abbiamo elaborato noi, in “casa”, creando un gruppo di progettazione fatto dagli attori principali di questo percorso, da chi lo ha portato fin qua e da chi ora si trova a poterlo spingere in avanti.
Dopo tutto non c’era nulla da inventare: Talos Festival è un progetto che ha una lunga storia alla spalle e una ottima possibilità di futuro se ripensato in una logica che lo renda trasversale, generativo, che senza rinunciare alla qualità musicale lo avvicini a tutti anche con l’aiuto di un linguaggio nuovo per il festival, come quello della danza e con un lavoro di comunicazione efficace.
Il bandone regionale non era per niente facile, poneva una serie di sfide complesse, la necessità di dimostrare un livello alto in vari campi, dalla capacità di networking alla sostenibilità finanziaria raggiunta anche attraverso una fitta di rete di partner pubblici e privati che ringraziamo perché sono la linfa del percorso Talos.
Fondamentali erano poi, nell’avviso, la capacità di innovazione e la qualità artistica del progetto e noi i punti più alti li abbiamo ottenuti proprio in questi ultimi due campi, anzi, in quanto a rilievo e qualità artistica Talos Festival è il progetto meglio valutato in assoluto. Credo ci sia poco da dover spiegare.
La dotazione economica non stravolge la vita del festival, ma contribuisce a darle stabilità nei prossimi anni e possibilità di crescita ulteriore a vantaggio della città, del territorio e della regione tutta».