Felice Sette a “Cuochi d’Italia 5”: «In tv porto la cucina e l’ironia di Puglia»
I suoi amici lo chiamano “l’artista della cucina” per il suo estro culinario. Ed è con questo appellativo che Felice Sette, chef ruvese, partecipa alla quinta edizione di “Cuochi d’Italia”, cooking show condotto da Alessandro Borghese su TV8 (lun.-ven., 19.30).
Venti cuochi provenienti da ogni regione d’Italia si affrontano in “singolar tenzone” gastronomica, proponendo piatti tipici del proprio territorio e reinterpretando quelli della regione avversaria. L’obiettivo è giungere in finale per conquistare il titolo di “Miglior Cuoco Regionale d’Italia”.
Il focus della trasmissione è la cucina territoriale reinterpretata con ingredienti inconsueti. Entro un limite di tempo, i concorrenti devono preparare pietanze tipiche a cui è dato un voto- da 1 a 10 – dai giudici-chef Borghese; Gennaro Esposito, esperto di cucina territoriale e Cristiano Tomei che crea pietanze tipiche a base di prodotti locali attraverso tecniche mutuate dalla gastronomia internazionale.
Sette, “ironico e istrionico”, il quale da piccolissimo aveva la sua cameretta in cucina tanto che profumi e sapori hanno definito il suo destino, per due volte ha conquistato la giuria.
Nel primo duello con la Val d’Aosta, rappresentata dalla chef Carla Barbustel, Sette ha preparato le cozze ripiene, piatto identitario pugliese: al solo nominare la ricetta, si evoca Bari, il suo centro antico, il mare. Della cucina valdostana, lo chef ruvese ha proposto maltagliati di polenta con porcini. A sua volta, Barbustel ha dato saggio di “pugliesità” nella preparazione delle cozze ripiene.
Nella seconda sfida, Sette ha proposto le pugliesi crêpes ai ricci di mare e un saltimbocca con il carrè di cervo, pietanza del Trentino-Alto Adige rappresentata da Alexander Thaler il quale ha preparato maltagliati ai ricci di mare non rinunciando alla “trentinità”.
Due vittorie che rendono orgoglioso il nostro: «Ho partecipato a “Cuochi d’Italia” perché ritengo di essere idoneo a valorizzare la Puglia e le sue eccellenze gastronomiche. A prescindere dal premio finale, penso che rappresentare la mia regione, attraverso una reinterpretazione dei piatti, sia un onore».
Può parlarci dell’atmosfera che si vive a “Cuochi d’Italia”?
«C’è sintonia. Molto professionale e amichevole lo staff: mi sento a mio agio con tutti. Borghese, Esposito e Tolomei sono simpaticissimi, sempre con la parola giusta al momento opportuno. Il produttore, poi, mi fa un sacco di complimenti e il pubblico, a fine puntata, mi raggiunge per un saluto».
Ora la sua prossima sfida è con il giovane chef Matteo Morra dal Piemonte. «Vi aspetto per sostenermi e fare il tifo per me!» è il suo invito.
(Foto © Felice Sette pagina Facebook)