Agricoltura

FAO, CONTRO LA FAME SI SCHIERANO AGRICOLTURA FAMILIARE E BIODIVERSITA’ DEI MERCATI CONTADINI MONDIALI

La guerra in Ucraina, con il conseguente aumento dell’inflazione che colpisce i prezzi del carrello della spesa mettendo a rischio la sicurezza alimentare, ha avuto pesanti ricadute in Puglia dove è raddoppiato il numero delle famiglie in povertà relativa, balzate oramai a 440mila, ma è tutta la popolazione mondiale – salita a 8 miliardi di persone – ad essere in difficoltà. Ad affermarlo è Coldiretti Puglia, in occasione dell’Assemblea della World Farmers Markets Coalition, l’associazione che riunisce i mercati contadini del pianeta, al mercato di Campagna Amica del Circo Massimo a Roma.

E’ stata allestita la prima mostra  di centinaia di prodotti provenienti da tutto il mondo salvati dall’estinzione grazie al lavoro di generazioni di contadini di tutti i continenti, alla presenza del ministro degli Esteri Antonio Tajani, al rientro dal vertice Nato di Washington, del sindaco di Roma Roberto Gualtieri, assieme al presidente della Coldiretti Ettore Prandini, al segretario generale Vincenzo Gesmundo, a Richard McCarthy, presidente della World Farmers Markets Coalition, e a Carmelo Troccoli direttore della World Farmers Markets Coalition e della Fondazione Campagna Amica.

Più di 1 su 10 (828 milioni) soffre la fame aggravata dalle conseguenze del mix micidiale dei cambiamenti climatici, della pandemia Covid e della guerra. L’agricoltura familiare è una risposta, a livello locale, a questa grave situazione, in grado di garantire una distribuzione più equa delle risorse, salvaguardare i territori e migliorare la vita delle comunità. Un modello – aggiunge Coldiretti Puglia – capace di coniugare diritto al cibo e dignità dell’uomo, in grado di restituire il diritto di produrre, prima di tutto, gli alimenti necessari al proprio sostentamento e poi ad avviare un processo di economia territoriale.

Un’esperienza che ha fatto da base alla nascita della prima Coalizione Mondiale dei Farmers Market, promossa proprio per rispondere alla richiesta di cibi sani e locali da parte dei consumatori e alla necessità di garantire gli approvvigionamenti alimentari in tutto il mondo A livello globale già un Paese su cinque (20%) può contare su sistemi di vendita diretta che possono trovare nella nuova “World Farmers Market Coalition” un punto di riferimento per crescere.

“Tra i promotori della Coalizione Mondiale dei Farmers Markets, insieme all’Italia ci sono – ha affermato Carmelo Troccoli, direttore Fondazione Campagna Amica – Usa, Norvegia, Australia, Danimarca, Giappone, Canada, Cile, Ghana, Sud Africa, Georgia, Inghilterra e altri hanno già dichiarato il loro interesse ad aderire.  La coalizione è uno strumento per la diffusione dei mercati contadini nel mondo con particolare riguardo ai Paesi in via di sviluppo, accompagnando da una parte i governi verso l’adozione di un quadro normativo specifico e dall’altra assistendo le associazioni locali degli agricoltori nello sviluppo di reti come quella di Campagna Amica in Italia, della Farmers Market Coalition negli Stati Uniti o in Canada, con supporto a livello tecnico-legale, di comunicazione e di formazione per manager e agricoltori”, insiste Troccoli.

La World Farmers Market Coalition è uno strumento per la diffusione dei mercati contadini nel mondo con un’attenzione  particolare ai Paesi in via di sviluppo. Essa accompagna, da una parte i governi verso l’adozione di un quadro normativo specifico e, dall’altra, assiste le associazioni locali degli agricoltori nello sviluppo di reti come quella di Campagna Amica in Italia, della Farmers Market Coalition negli Stati Uniti o come in paesi che in tutti i continenti danno vita a sistemi del cibo locale, offendo supporto a livello tecnico-legale, di comunicazione e di formazione per manager e agricoltori.

Per Richard Mccarthy, presidente protempore della World Farmers Markets Coalition “la coalizione mondiale offre un modello di cooperazione internazionale dove si condividono buone pratiche e si studiano soluzioni. Tutto ciò per garantire un futuro dignitoso agli agricoltori di tutto il mondo che custodiscono i nostri territori e il nostro cibo in nome della salute e della cura dell’ambiente”.

Il km0 è divenuto anche uno strumento ‘salva tasche’ per i consumatori perché – aggiunge Coldiretti Puglia –  i prodotti provengono dal territorio regionale e non subiscono eccesivi rincari per il trasporto a causa del caro gasolio (36%), per il rapporto qualità prezzo (28%), perché la stagionalità e la biodiversità garantiscono che i prodotti non siano importati con l’effetto a valanga del caro prezzi a causa della guerra in Ucraina. Il risultato è che il valore della vendita diretta dagli agricoltori è salito anche in Puglia ad oltre 850 milioni di euro e coinvolge ormai oltre un’azienda agricola su cinque. Grazie al progetto economico di filiera corta di ‘Campagna Amica’, in Puglia è stata data una risposta alla grande attenzione dei consumatori alla tutela della salute e dell’ambiente attraverso scelte agroalimentari consapevoli, testimoniata quotidianamente dall’affluenza nei mercati contadini che contano 1.500 giornate di apertura e circa 750 produttori coinvolti. Un fenomeno reso possibile dal fatto che l’Italia – spiega Coldiretti – è il Paese della Ue con la più estesa rete organizzata di mercati contadini con 12.000 agricoltori coinvolti in circa 1.200 farmers market di Campagna Amica.

Oltre a garantire la maggiore freschezza dei prodotti e tagliare gli sprechi – spiega Coldiretti regionale – la filiera corta riduce anche i tempi di trasporto e, con essi, il consumo di carburanti e le emissioni in atmosfera, tagliando le intermediazioni con un rapporto diretto che avvantaggia dal punto di vista economico agricoltori e consumatori. Al secondo posto tra le intenzioni di acquisto degli italiani per i prossimi mesi – continua Coldiretti – ci sono peraltro i cibi 100% italiani, che precedono gli alimenti con packaging sostenibile e quelli che garantiscono il rispetto dell’ambiente, per un netto aumento complessivo della spesa green.

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