Europa Donna, Premio Laudato medico per la sensibilità degli specialisti a tre medici pugliesi.
L’importante riconoscimento, Laudato Medico, per l’umanità e la sensibilità degli specialisti a favore delle donne ammalate di tumore al seno, è stato quest’anno consegnato a cinque medici, tre dei quali pugliesi, il dott. Antonio Cusmai per l’Oncologia (al San Paolo fino al 1 dicembre di quest’anno, quindi all’Oncologico IRCCS di Bari), la dott.ssa Angela Vestito, per la Radiologia (San Paolo/Bari) e la dott.ssa Alessia Surgo per la radioterapia (iscritta all’Ordine dei medici di Bari, la Surgo attualmente è borsista all’Istituto Europeo di Oncologia).
Altri due i medici pugliesi segnalati dalle pazienti che hanno ricevuto invece un riconoscimento, la dott.ssa Ilaria Mancarella radiologa a Lecce e il dr Francesco Tramacere radioterapista di Brindisi.
Il riconoscimento Laudato Medico è stato istituito da Europa Donna Italia e viene assegnato, a livello nazionale, sulla base delle segnalazioni delle pazienti. Dal 1 al 31 ottobre 2018 sono giunte oltre 6000 segnalazioni di medici che sono stati vicino a pazienti e familiari nel percorso di cura del tumore al seno.
“Un traguardo da festeggiare insieme a tutti i pugliesi” per il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano che questa mattina ha voluto incontrare i cinque medici in Presidenza, per congratularsi con loro.
“Oggi è una giornata veramente di felicità e di orgoglio – ha detto il Presidente Emiliano – è un atto di riconoscenza che sono ben felice di fare. Quando mi hanno comunicato le grandi soddisfazioni che avete avuto, in parte mi sono sentito soddisfatto anche io. Sono qui per significarvi quindi non solo la mia personale gratitudine ma quella di un intero sistema sanitario e formativo pugliese”.
“Mi auguro – ha continuato Emiliano – di poter sostenere ancora di più il meccanismo formativo dei nostri medici. I nostri ragazzi sono bravi, sono commoventi nel loro impegno anche nel rapporto con la politica perché non hanno mai chiesto niente a nessuno, quindi questa è la conferma che quando una persona ha la capacità non ha bisogno di avere padrini. Il punto chiave è come si fa a utilizzare un talento senza perderlo”.
“Spero – ha concluso il Presidente – che oggi, anche grazie a questa conferenza stampa, i nostri concittadini possano conoscere le vostre storie, capire che di fronte alla malattia non sono lasciati soli grazie proprio all’impegno di questi medici che hanno un alto tasso di umanità. Immagino che questo premio coinvolga anche questa capacità, oltre a quella di essere medici prima ancora che tutto il resto. Essere un medico significa avere la capacità di mettere prima di tutto il proprio prossimo nella condizione migliore per affrontare la malattia. Gestire il dolore non è facile, ma avere vicino delle persone positive può essere molto importante”.
Infine un appello importante del Presidente: “Tutti i medici pugliesi sparsi per il mondo saranno i benvenuti, sappiano che noi faremo il diavolo a quattro per farli tornare tutti a casa”.
Il direttore generale dell’IRCCS Antonio Delvino ha voluto invece citare il grande filosofo ed epistemologo contemporaneo tedesco Hans-Georg Gadamer.
“Gadamer dice è l’attenzione alla persona che trasforma il mestiere del medico in un’arte. Io ero un patito delle linee guida, del rispetto delle procedure e invece ho capito che bisogna mettersi in arte in questo contesto. Voi siete 5 artisti perché evidentemente mescolate le emozioni, come fanno gli artisti, con il rispetto delle procedure, con i sistemi informatici farraginosi, con i direttori generali qualche volta disattenti e purtroppo, mi dispiace dirlo, anche con i colleghi invidiosi. Buon lavoro a voi”.
Per il direttore generale della ASL Bari Antonio Sanguedolce “il premio sottolinea l’importanza del riconoscimento perché è un riconoscimento che viene dalle pazienti e dai familiari, e quindi da chi ha avuto direttamente contatto con loro”.
“L’umanizzazione e l’empatia del medico, che poi è lo spirito del premio, non solo dà conforto, dà speranza e comunicazione positiva al paziente, ma questo atteggiamento, come voi sapete meglio di me, agevola sostanzialmente il processo di guarigione”.
Ha partecipato alla conferenza stampa anche il Presidente dell’Associazione AVO di Bari Giuseppe Picciotti in qualità di delegato della Presidente di Europa Donna Rosanna D’Antona (AVO fa parte della rete pugliese di Europa Donna che conta 7 Associazioni sul territorio regionale mentre in Italia sono 136).
DICHIARAZIONI DEI MEDICI
Dott.ssa Angela Vestito
“Certo è molto importante per un professionista in ambito della salute non solo prodigarsi per una diagnosi e per le terapie, ma soprattutto quando si parla di patologia oncologica, è opportuno prodigarsi anche per avere l’approccio giusto con il paziente, cercare cioè di assumere degli atteggiamenti che permettono, a chi sta di fronte, di capire e di affidarsi all’esperienza di del medico stesso non solo In riferimento alla patologia in questione, ma anche all’aspetto più umano, che è la parte più difficile da portare avanti durante tutto il percorso terapeutico”.
Dott. Antonio Cusmai
“Il premio per me è molto importante perché ci ha dato l’occasione di essere valutati dalle stesse pazienti che ci hanno votato e che hanno potuto selezionare alcuni di noi per le capacità comunicative, per la disponibilità al dialogo e al confronto. La terapia della comunicazione funziona sempre anche come terapia vera e propria. Un paziente ha bisogno di tanti supporti, ha bisogno del farmaco ma ha bisogno anche del sostegno, il sostegno morale, ha bisogno di essere rassicurato, ha bisogno di persone che si mettano a sua disposizione. Tra l’altro sono gli stessi neuroscienziati che dicono che i farmaci utilizzano gli stessi meccanismi chimici che usano le emozioni. Se eliminiamo questi meccanismi è possibile che la cura sia meno efficace, che il paziente sia meno sicuro, ed è sicuro che il paziente cercherà un altro oncologo. Spesso purtroppo succede che, per non aver trovato un oncologo disponibile, il paziente decide di emigrare, di andare a fare la terapia da qualche altra parte magari fiori regione”.
Dott.ssa Alessia Surgo
“Mi piacerebbe rientrare in Puglia perché amo la mia terra e i miei pazienti. Sono cresciuta qui e ho studiato a Bari, sarei assolutamente felice un giorno di poter rientrare e mettermi a loro disposizione. Io sono andata via, durante il mio percorso di studi, per continuare la specializzazione in uno dei reparti di radioterapia che al momento costituiva l’eccellenza, e cioè lo IEO di Milano. Adesso che in realtà mi sono formata, mi piacerebbe metterla insomma a disposizione della mia terra. Qui in Puglia disponiamo di tutte le caratteristiche e di tutte le tecnologie necessarie, credo che possiamo fare tanto per i nostri pazienti per evitare che affrontino sempre più viaggi della speranza, viaggi troppo duri, costosi e impegnativi, soltanto per sfiducia e niente più”.
I vincitori, provenienti da tutta Italia, sono stati premiati nelle seguenti discipline: Oncologia, Radiologia, Radioterapia, Chirurgia e Anatomia Patologica.
Ricordiamo che tra l’altro, anche l’anno scorso uno dei “Laudato Medico”, nella categoria chirurgo senologo, era pugliese, il dottor Luigi Manca.
I medici convocati invece complessivamente a Milano per la cerimonia sono stati 15 (3 per ognuna delle discipline Oncologia, Radiologia, Radioterapia, Chirurgia e Anatomia Patologica), provenienti da tutta Italia. Per la chirurgia e la radioterapia i primi classificati sono stati i medici dell’IEO di Milano, per l’anatomia patologica una specialista di Napoli, per la radiologia e l’oncologia i due medici pugliesi (Cusmai e Vestito).
L’assegnazione dei premi è nazionale (non esiste un Laudato Medico in Puglia).
Altre informazioni possono essere recuperate su Europadonna.it.
Europa Donna Italia, con il patrocinio di istituzioni italiane, associazioni, enti, ha istituito per il 2018 la II edizione del “riconoscimento u. v. al laudato medico” con lo scopo di preservare e sviluppare l’eredità umana che ha lasciato il professor Umberto Veronesi e di mantenere viva la sua visione speciale del ruolo del medico vicino alle pazienti. Con questo riconoscimento si vuole promuovere l’accoglienza, l’ascolto, la comunicazione e la vicinanza al paziente.
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