Cultura

ESORDIO PER "TAMA KELEN: IL VIAGGIO CHE INSEGNA"

Grande successo per la prima proiezione “Tama Kelen: il viaggio che insegna”, presentato a Ruvo di Puglia sabato 7 febbraio alle ore 19.00, presso la galleria d’arte Clitorosso della pittrice Daniela Raffaele.
Si è trattato della prima visione assoluta del cortometraggio diretto dal regista Michele Pinto, accompagnato dalla mostra fotografica di Maria Pansini.
La realizzazione del corto è stata il traguardo finale del progetto di cinema, che ha coinvolto quindici ospiti del progetto SPRAR “Come Te”, della Casa “Santa Croce” e di alcuni benificiari dell’emergenza Mare Nostrum.
“Tama Kelen” è stato patrocinato dall’Associazione di Volontariato “Salah”, in collaborazione con la Casa Accoglienza “S. Maria Goretti” e l’Ufficio per le Migrazione della Diocesi di Andria, l’Associazione di Promozione Sociale “Migrantes”, tutti operanti nella stessa città, ed è stato prodotto filmicamente dalla “Morpheus Ego” di Michele Pinto in collaborazione con l’Associazione Equilibrio Dinamico.
Il corto sarà protagonista di un vero e proprio Tour per tutta la Puglia, e non solo. Sono previste proiezioni con relativi dibattiti, anche per le scuole e associazioni.  Inoltre, il cortometraggio, poichè sottotitolato in inglese, parteciperà ai più importanti festival a livello  internazionale.
“Il corto è frutto di una collaborazione con l’attore e distributore teatrale Vincenzo Losito – sostiene il regista Michele Pinto – che un giorno attraverso la sua associazione, ha avuto l’idea di farmi mettere in contatto con questa realtà sociale. L’idea era proprio quella di realizzare un laboratorio cinematografico per portare avanti un discorso che da anni continuiamo a condurre, quale la valorizzazione territoriale e culturale dell’integrazione dei popoli, attraverso lo strumento del cinema. Un’esperienza del tutto nuova per noi, poichè solitamente siamo noi che cerchiamo di dare qualcosa ai corsisti, in questo caso sono state le loro storie e i loro racconti ad invaderci”.
Un percorso del tutto nuovo anche per Raffaele Tedeschi, il quale si è occupato di storyediting e montaggio: “Un progetto che ha invertito il punto di vista solito di un artista, perchè solitamente questi cercano di piegare al loro volere gli attori e tutti quelli che lavorano per loro, noi al contrario ci siamo messi al servizio delle storie di questi ragazzi che abbiamo incontrato, soprattutto abbandonando preconcetti, pregiudizi e anche ogni forma di retorica. Abbiamo cercato di far emergere le loro storie attraverso immagini e parole e anche temi e valori, che ho voluto trasmettere”.
Importante e significativa anche la mostra della fotografa Maria Pansini: “Questa è stata un’esperienza particolare, perchè ci ha portati in un centro di accoglienza per richiedenti asilo, quindi non si è trattato soltanto di fare foto di scena, ma siamo venuti in contatto con una realtà ricca di umanità, che è quella dei migranti. Ha rappresentato la possibilità di interagire con loro, conoscerli e poter fare dei ritratti proprio come piace a me”.
Un progetto che ha voluto rendere partecipi e protagonisti dei ragazzi con un forte vissuto, spesso dimenticato.
” Per me è stata un’esperienza importante – aggiunge John Modou, uno dei protagonisti del filmato – poichè non avevo mai lavorato in un film, e adesso attraverso questo filmato voglio farmi conoscere a tutto il mondo, grazie a internet, far vedere dove sono arrivato e cosa sto facendo anche nella mia terra di origine”.
Silia Eden

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