ESORDIO PER DI SALVIA E DI TERLIZZI, VOLA LA TECNOSWITCH
Il flusso è ripreso da dove si era interrotto. Voglia di dimostrare di valere, di continuare a essere protagonisti. Di sentirsi ruvesi. Se ci chiedessimo se c’è stato un senso in tutto quello che ci ha condotto fin qui, non troveremmo rispsote. Perchè è scoccata la chimica nel momento meno atteso. Abbiamo trovato l’incastro giusto sul piano della voglia, del voler dimostrare qualcosa a noi stessi prima ancora che agli altri.
Certo bisogna avere le gambe per seguire il flusso, per mangiarsi il parquet. Per questo è giusto complimentarsi con lo staff medico e sanitario per quanto fatto in giornate delicate, interminabili che alle volte sembravano infinite. Il dr. Fracchiolla, il preparatore atletico Mangiatordi, il carisma di Schittulli. Squadra affamata, come la sua stessa società che sa presentarsi nei momenti che contano al top delle motivazioni.
Maggio, il mese da sempre amato dai ruvesi del basket, quello che decide da che parte stare e l’obiettivo da raggiungere. La gara con Formia, già abbondantemente felice dell’aver raggiunto la salvezza anticipata, serviva a rimetterci in moto. A vincere e a vincere bene, per un futuro che dice che Ruvo sarà artefice del suo destino: una vittoria significherebbe sesto posto, due successi regalerebbero un quarto posto straordinario.
Intanto, è stata anche la serata dei ruvesi: il ritorno di Alberto Di Salvia in biancoazzurro, l’esordio di Nicola Di Terlizzi che bagna la gara anche con i suoi primi due punti ufficiali. Momento straordinario reso ancor più emozionante se rivisto negli occhi lucenti della mamma o del nonno. Momenti di grande intensità che inevitabilmente fanno volare la mente a qualche settimana più in là, quando chissà, su quegli spalti magari si possa sedere qualche tifoso in più. Di questo abbiamo bisogno, di meno contagi e più emozioni.