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Emiliano: “Strage treni? Dovuta anche a questione economica”. Ferrotramviaria: “Non possiamo scegliere le opere da realizzare!”

Nel corso del convegno “Stragi a confronto- Unico denominatore Imperizia, Incuria, Negligenza, Mancanza di Sicurezza”, svoltosi ieri nella Sala Conferenze dell’Ateneo di Bari, in cui si cercava di comprendere se e come potevano essere evitate le stragi ferroviarie di Viareggio del 2009 e di Corato e Andria dello scorso 12 luglio, il governatore della Puglia Michele Emiliano ha lanciato parole di fuoco nei confronti della Ferrotramviaria Spa, colpevole di ritardi ingiustificati nell’impiegare i 180 milioni di euro erogati da Bruxelles nel 2012 per un ammodernamento, quale l’installazione del  sistema Scmt – che permette di rilevare anomalie sui binari e l’arresto automatico del treno in caso di pericolo imminente – che si doveva concludere entro il 30 giugno 2015 ma non è stato ancora completato.

Quindi una questione economica, secondo il governatore pugliese, è stata una delle cause del disastro ferroviario in cui persero la vita ventitré persone e ne rimasero ferite una cinquantina.

Netta, nella stessa giornata di ieri, la replica in un comunicato stampa di Ferrotramviaria:

“In riferimento alle dichiarazioni del Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, rilasciate questa mattina durante un convegno a Bari, è necessario fare alcune puntualizzazioni senza intento polemico ma solo ai fini di riportare la questione nei termini della corretta informazione.

Tutta l’infrastruttura gestita da Ferrotramviaria Spa è di proprietà della Regione Puglia. I rapporti tra le parti sono regolati da un contratto di servizio nel quale è previsto che la sola attività di manutenzione spetti a Ferrotramviaria, la quale in quanto soggetto attuatore della Regione Puglia può solo provvedere all’esecuzione dei lavori, decisi dalla stessa Regione e con  i fondi da essa stanziati. Quindi Ferrotramviaria non può decidere autonomamente sulla scelta delle opere da realizzare.

Del resto la Regione Puglia era a conoscenza dell’evoluzione dei lavori in corso, come affermato in un comunicato stampa diffuso il 12 luglio scorso.

Bisogna dare atto, comunque, alla Regione Puglia di avere investito oltre 80 milioni di euro sul sistema SCMT della propria rete ferroviaria e si appresta a investire almeno altri 150 milioni per attrezzare tutta la rete regionale, che si estende per oltre 700 km.

E’ quindi difficile comprendere come si possa affermare che bastavano poche centinaia di migliaia di euro per eseguire detti lavori sulla rete gestita da Ferrotramviaria.

Conveniamo quando si afferma che “esiste un principio nel nostro ordinamento che obbliga chi esercita attività pericolose ad adottare tutte le misure”, misure che potevano essere adottate dalla Regione Puglia, proprietaria dell’infrastruttura, in accordo con l’USTIF (Ministero Infrastrutture e Trasporti).

Infine, è appena il caso di ricordare che la Ferrotramviaria è presente sul territorio regionale dal 1937. E’ stata la prima ferrovia nel Mezzogiorno d’Italia, nel 1965, a elettrificare la rete ed è stata sempre considerata un fiore all’occhiello dell’imprenditoria pugliese, anche dalla stessa Regione Puglia.”

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