EMERGENZA NEVE NELLE MASSERIE. I FRATELLI CUCUMAZZO: “E’ UNA VERGOGNA, LE ISTITUZIONI CI HANNO ABBANDONATO”
Sconforto, amarezza, rabbia. Sul volto dei fratelli Cucumazzo si leggono i segni lasciati nel loro animo, non tanto dal gelo e dalla neve, quanto dall’abbandono di istituzioni e forze del territorio.
La masseria “Pasquariello” si trova sulla zona rurale 480. Per raggiungerla bisogna percorrere la S.P. 232 che, però, è chiusa da diversi giorni. Dalla zona Cantoniera hanno percorso a piedi circa 700 mt. nella neve pur di raggiungere la propria azienda zootecnica. Questione di sopravvivenza.
La Murgia innevata è uno spettacolo al quale non siamo abituati: lo stupore dura poco a confronto con la durezza con quella terra che riserva il gelo stesso.
Hanno un carattere temprato che li sta aiutando a tener botta in questo momento di estrema difficoltà, in attesa di conoscere la conta dei danni.
“Bastava – dicono in coro Michele e Piero Cucumazzo – poco per metterci in sicurezza: occorreva spalare la neve e darci la possibilità di sopravvivere. La fortuna nostra è che siamo attrezzati e siamo riusciti a dare man forte anche a coloro che si sono trovati nella nostra identica difficoltà. Ma nulla, le istituzioni ci hanno abbandonato. Non era mai successa una cosa simile, e, invece, stavolta nessuno è riuscito a spalare la neve e a metterci in condizione di raggiungere la nostra masseria e salvare il bestiame”.
Parecchie masserie sono state lasciate abbandonate a sè stesse, senza energia elettrica, senza che nessuno abbia portato loro viveri di prima necessità. “Abbiamo aiutato il più possibile – ci raccontano – le persone in difficoltà. Dobbiamo sopravvivere a una situazione di assoluta disperazione. Molte persone sono rimaste isolate, altre non sono riuscite a mettersi in cammino verso la città. Noi per fortuna siamo attrezzati per superare le difficoltà. In caso contrario cosa sarebbe successo?“.
La morte di numerosi animali, circa una decina al momento, è la naturale conseguenza di quello che sta accadendo: “Non riusciamo – spiega affranto Michele – a far pascolare il bestiame che, di conseguenza, non smaltisce il fieno mangiato e non riesce a sopravvivere. E’ un’emergenza senza fine“.
L’altro problema riguarda le tubazioni dell’acqua, congelate a causa del freddo. Per dare da bere alle pecore stanno utilizzando i pozzi secolari che funzionano grazie all’utilizzo di pompe sommerse. Sono circa 4.000,00 € i danni calcolati fino a questo momento, ma la somma è destinata inesorabilmente a crescere.
Di chi sono le responsabilità? Il sistema regionale di protezione civile comprende componenti dello Stato che fanno capo alle Prefetture, i Sindaci, i Presidenti delle Province e della Città Metropolitana, il Volontariato e altre strutture operative. Lo ripete da giorni il Presidente della Regione, Michele Emiliano. E’ evidente che a livello economico i fondi destinati alle emergenze vanno via via scemando e non si riesce a tamponare nella maniera opportuna dinnanzi a eventi non previsti: “Non si può parlare di emergenza – commenta Piero – in quanto tutto era stato previsto da dieci giorni a questa parte. E la cosa raccapricciante è che, in tanti anni, è la prima volta che accade una situazione di questo genere. Quindi, invece di progredire, regrediamo“.
Anche stamattina non si è visto un mezzo a spalare o a cercare di liberare la strada e, per fortuna, la neve ha smesso da poco di cadere.
Il latte prodotto viene utilizzato per alimentare gli agnellini, si stanno ingegnando pur di garantire la sopravvivenza al proprio allevamento, ma è chiaro che se il gelo non darà tregua a questa terra, tutti gli sforzi fatti saranno gettati alle ortiche: “Il nostro lavoro è seriamente compromesso – prosegue Michele – e la fortuna vera è che siamo uomini che non si abbattono dinnanzi a nulla, neanche davanti a due metri di neve, altrimenti per la nostra azienda sarebbe stata la fine“.