ELEZIONI EUROPEE, RIFONDAZIONE COMUNISTA CON “LA SINISTRA” ED ELEONORA FORENZA
Il prossimo 26 maggio, alle elezioni europee, Rifondazione Comunista sosterrà “La Sinistra” ed Eleonora Forenza, europarlamentare uscente ricandidatasi nella lista. Si tratterà dell’unica lista di sinistra alternativa sia ai fascioleghisti e razzisti, sia alle politiche neoliberiste e antipopolari della Commissione Europea e della troika sostenute dai partiti di centrodestra e centrosinistra. In caso di elezione, i deputati si collocheranno nel gruppo GUE/NGL che riunisce le forze di sinistra, femministe e ecologiste, che in tutti i paesi si battono per il cambiamento, da Unidos Podemos in Spagna al Bloco de Esquerda, dalla France Insoumise in Francia alla Linke in Germania.
Nel Parlamento europeo avremo l’obiettivo del rovesciamento dei trattati (ad esempio il Fiscal Compact) per dire basta alla follia delle politiche di austerità; ci batteremo per l’uguaglianza, per una tassa patrimoniale, per dire basta ai paradisi fiscali e al dominio dei mercati finanziari; a Bruxelles lotteremo per liberare il lavoro dal precariato rivendicando un salario minimo europeo e l’abbattimento dell’orario di lavoro a parità di salario; non meno importanti saranno tematiche come la parità di genere, la riconversione ecologica dell’economia, l’antirazzismo e il pacifismo.
Un progetto che si pone l’obiettivo di ricostruire una sinistra in questo Paese che non è un affare che riguarda solo i partiti, ma è interesse di chiunque non accetta la distruzione dello stato sociale e dei diritti di chi lavora e nemmeno di subire la barbarie di un ministro degli Interni che passa le giornate a diffondere odio. Nell’UE si evadono 1000 miliardi di euro all’anno. Ce la prenderemo con i paradisi fiscali, i grandi evasori e i super ricchi, non con i poveri che fuggono dalla fame e dalla guerra. Siamo la lista di chi ha sempre contrastato i trattati europei in nome di un’altra Europa democratica e sociale mentre la Lega e la destra li approvavano insieme al centrosinistra.
“La Sinistra” si colloca in quel “terzo spazio” che in Italia e in Europa si è creato, incompatibile tanto con il liberismo sfrenato e le politiche di austerità che hanno accomunato popolari e socialisti (in Italia PD e Forza Italia), quanto con il nazionalismo xenofobo e oscurantista delle destre sovraniste che governano anche in Italia. I movimenti delle donne, quelli ambientalisti e antirazzisti che hanno riempito le piazze di primavera sono la dimostrazione che c’è una parte di Paese che vuole avere un futuro diverso da quello che gli viene imposto oggi.
A differenza di quanto affermato dalle sedicenti opposizioni anche in Italia, per affrontare il tema delle diseguaglianze sociali non è necessario “dare qualcosa ai poveri”: serve ristabilire la logica per cui bisogna prendere da chi ha di più e non continuare a strozzare chi non ha più niente. L’Europa delle politiche neoliberiste volute da tutti, dei trattati votati da tutti (compresa la Lega), a cominciare da Maastricht, ha prodotto in questi anni 110 milioni di poveri, una cifra enorme. Il tema della povertà sarà il nodo cruciale delle politiche da portare avanti in Europa nei prossimi anni. L’idea che viviamo in una situazione di miseria, in un Paese povero in cui mancano le risorse, idea propagandata a piene mani in questi ultimi decenni per obbligare il popolo ad accettare i sacrifici, è una immensa bugia priva di fondamento. Una bugia che serve alle destre fasciste per proporre la guerra tra i poveri e per giustificare quel “prima gli italiani” che fa apparire legittima difesa quello che è un puro intento razzista.
Il punto fondamentale è proprio questo: in Italia non esiste alcuna penuria. L’Italia è un Paese molto ricco, con un enorme risparmio privato, e l’idea della scarsità permette di dirottare il disagio e la rabbia sociale contro i migranti invece che contro i ricchi. Sulla difesa dei ricchi la convergenza tra Zingaretti e Salvini è impressionante: tutti e due contrari a tassare i grandi patrimoni, tutti e due favorevoli alle grandi opere che servono solo alle grandi imprese. Poi Salvini vuole la tassa piatta ma in compenso Zingaretti è contrario a ridurre l’età per andare in pensione.
Per questo è importante che ci sia la sinistra che pone al centro della propria proposta politica la redistribuzione delle