ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2016 – TANTI VOTI ANNULLATI. UN SEGRETARIO DI SEGGIO: "PRIVILEGIATO SEMPRE LA CROCE SUL SIMBOLO. E' GIUSTO?"
La lunga notte dello scrutinio delle amministrative 2016 ha portato con sè diversi malumori. Innanzitutto, c’è da mettere in evidenza il gran lavoro dell’ufficio elettorale, la cui macchina burocratica ha retto malgrado stanchezza e lungaggini nello spoglio. Ma diversi candidati hanno avuto modo di lamentarsi per l’essersi visti annullare diverse preferenze. Un segretario di seggio ha scritto alla nostra redazione e invitiamo i nostri utenti a leggere attentamente quanto segue.
“Egr. direttore,
in qualità di segretario di seggio, ho notato che il Presidente, seguendo le linee guida del libretto in dotazione agli stessi, è stato costretto ad annullare parecchie preferenze per candidati consiglieri, anche se univocamente determinate. Questo perchè erano poste in corrispondenza di liste a cui non appartenevano, oppure perchè c’era la croce su altro simbolo. Le linee guida privilegiano, come espressione di voto, la croce sul simbolo. Ciò, naturalmente, ha creato parecchie proteste da parte dei rappresentanti di lista. A mio parere, se c’è scritto il nominativo di un candidato consigliere e questi è univocamente determinato, il voto va univocamente al cadidato consigliere, alla lista di appartenenza (indipendentemente se è il nome è stato scritto in corrispondenza della lista giusta) e al corrispondente candidato sindaco della coalizione (a meno che non sia espressamente posta la croce su altro candidato sindaco). Le linee guida della casistica per decidere l’attribuizione del voto si rifanno al periodo della prima repubblica, quando i partiti e relativi simboli erano classici e si preferiva dare precedenza alla croce sul simbolo. Come pensa che si senti l’elettore che ha votato Tizio e non riscontra la sua preferenza nella sezione dove ha votato? In particolare, per queste votazioni, l’elettore doveva ricercare la lista giusta tra 24 in una cabina, a parer mio, non adeguatamente illuminata. Naturalmente ritengo che sia opportuno cambiare le regole di scrutinio privilegiando il nome del candidato e non la croce sulla lista ma ciò, naturalmente, è un problema a livello nazionale”.
E, dunque, nonostante la volontà di interpretare le intenzioni degli elettori, la croce sul simbolo ha di fatto impedito che fosse realmente presa in considerazione l’espressione di voto del cittadino.
Tra il terzo partito che ha preferito restare a casa e la non classificazione di diverse preferenze, queste elezioni amministrative, appena trascorse, non hanno saputo dare voce in pieno alla volontà di ciascun elettore, non calcolando nel modo più opportuno le preferenze di ciascun candidato.