EDITORIALE DI "LUCE E VITA": "UNA NUOVA PRIMAVERA PER LA CITTA'"
Delicata fase politica per due delle quattro città della Diocesi. Mentre Ruvo si accinge ad eleggere i suoi prossimi Amministratori, a conclusione naturale del mandato del Sindaco Vito N. Ottombrini, Molfetta vede interrompere la gestione Paola Natalicchio per implosione della maggioranza stessa. É doveroso, in ogni caso, porgere un ringraziamento ad entrambi per il servizio reso generosamente alle città. L’uno più conforme ad uno stile tradizionale partitico, l’altra meno incasellabile in etichette di forma. Quali che siano le valutazioni politiche credo di non sbagliare nel riconoscere loro le qualità di onestà e di dedizione generosa e scevra da interessi personali.
E mentre Molfetta si affida per quasi un anno al Commissario prefettizio (che al momento non conosciamo, ma che salutiamo con ossequio), Ruvo vive gli ultimi giorni di una campagna elettorale che vede competere ben otto candidati sindaci e centinaia di pretendenti consiglieri comunali. Su questo ci soffermiamo con qualche considerazione.
C’è chi vede questa abbondanza come ricchezza di risorse umane che vogliono collocarsi a servizio della città e chi – tra i quali lo scrivente – come la solita strategia per garantirsi bacini elettorali diffusi. A questo riguardo, il codice etico diffuso dall’Azione Cattolica, sollecitava proprio ad evitare di “candidare coloro che si improvvisano politici, senza alcuna preparazione nè esperienza”. Non è condivisibile il tentativo di screditare un’associazione ecclesiale laicale – come avvenuto sui social – che, come tale e in coerenza ai propri statuti e progetti formativi, senza scadere in ingerenze politiche, tenta di alimentare il senso di responsabilità civica dei propri aderenti e di indicare ai politici possibili prospettive di impegno orientato al bene comune. Si può non condividere, ma quel codice etico delinea un profilo politico di alto spessore al quale non vogliamo rinunciare.
A quanto risulta solo un candidato consigliere ha formalizzato l’adesione al codice etico. Forse troppo esigente? Fatto sta che sono veramente tanti i nomi di giovani e donne candidati al Consiglio comunale e, fatta salva la vera intenzione di alcuni, non si può credere in una così improvvisa e massiccia volontà di partecipazione. Credo si faccia un danno alle persone, soprattutto ai giovani e al loro rapporto con la politica, se li si lancia in sfide impossibili che lasceranno l’amaro in bocca. Ma la politica, d’altro canto, non è da ritenersi cosa di soli professionisti.
Comunque vada è auspicabile che questa candidatura costituisca l’inizio di un percorso di avvicinamento all’impegno politico e che, magari, si promuovano scuole di formazione che accompagnino e irrobustiscano tali disponibilità.
Tuttavia le elezioni ci saranno e ringraziamo sinceramente coloro che in ogni caso ci hanno messo l’impegno e la faccia.
Auspichiamo una massiccia partecipazione dei cittadini per esercitare il ruolo che è loro proprio.
Ruvo ha bisogno di trovare unità (anche in ambito ecclesiale!) nella diversità delle opzioni che però devono comporsi quando occorre individuare scelte importanti per la città. Una tra tutte, la delicata questione degli espropri sulla quale non si può continuare a fare demagogia e strumentalizzazione. La dialettica politica non può rispondere a diktat di partito o di schieramento, giocato sulle spalle dei cittadini e di famiglie gravate da pesanti ingiunzioni di pagamento. Occorre la maturità di riconoscere la bontà di soluzioni anche se proposte dagli avversari politici.
Bando quindi a personalismi, ad approssimazioni, a polemiche, a denigrazioni e talvolta a insulti. Ogni politico sia esigente nel dibattito, determinato nelle decisioni, ma geloso della dignità del proprio avversario. Che si sia in grado di guardarsi negli occhi con trasparenza.
I grandi politici del passato hanno saputo farlo, nonostante le opposte posizioni ideologiche.
Con le parole del Vescovo Domenico, nel suo primo incontro con la città, ci auguriamo di cuore che Ruvo possa “vivere una nuova primavera spirituale, morale e sociale”.
Con il contributo di tutti, nessuno escluso.