EDILIZIA 4.0, UN PROGETTO EUROPEO DI “PALAZZO PARLANTE” ATTIVATO IN ANTEPRIMA IN PUGLIA
Qualcuno già lo chiama il “palazzo parlante”: openDBL (acronimo di Digital Building Logbook) è un progetto di ricerca internazionale che potrebbe contribuire a un cambio radicale nel settore dell’edilizia 4.0 e particolarmente nell’ambito della manutenzione e della cura delle costruzioni.
Un gruppo di professionisti internazionali è infatti al lavoro da circa un anno per definire un sistema digitale che, grazie a una rete di sensori e a una piattaforma dedicata, possa monitorare in tempo reale e in modo continuo le condizioni di un edificio anche di grandi dimensioni, stanza per stanza, piano per piano, ambiente per ambiente, registrando e controllando a distanza consumi energetici, livello di CO2, vibrazioni statiche, temperatura, affollamento, qualità dell’aria, umidità, pressione atmosferica, composti organici volatili, condizioni di sicurezza per le persone presenti, e molto altro ancora, con l’ambizione, per un futuro molto prossimo, di riuscire a tracciare anche dati strutturali relativi alla stabilità dell’edificio, alla vulnerabilità, alla salute dei punti critici e all’efficienza degli impianti con prospettive interessanti anche per quanto riguarda lo stato di conservazione nel tempo dei materiali, la manutenzione e la prevenzione dei rischi.
La piattaforma “openDBL” entrerà in attività in anteprima venerdì 19 aprile 2024 in Puglia, a Ruvo di Puglia in provincia di Bari, su un edificio che festeggia proprio quest’anno il secolo di vita: la scuola primaria Giovanni Bovio infatti fu consegnata al Comune di Ruvo di Puglia nel 1924, la campanella suonò per la prima volta i primo ottobre di quell’anno.
L’edificio, sottoposto a tutela della soprintendenza delle Belle Arti, ha superfici per 6000 metri quadri e ospita trenta aule in cui studiano ogni giorno 600 alunni.
La scuola Giovanni Bovio si trova a Ruvo di Puglia in largo Di Vagno 13.
Venerdì 19 aprile a partire dalle ore 11.00 la piattaforma entrerà in funzione per la prima volta pubblicamente alla presenza dei partner internazionali, nei prossimi mesi altri test verranno eseguiti a Kifissia (Atene) e a Mislata (Valencia) su edifici con caratteristiche diverse.
A lavorare a questo esperimento, tra i primi di questo genere in Europa, è un consorzio che mette insieme 13 partner (tra aziende specializzate in nuove tecnologie e pubbliche amministrazioni) di sette diversi paesi europei: Germania, Grecia, Italia, Lituania, Polonia, Romania e Spagna.
Quello di Ruvo di Puglia è l’unico Comune italiano che partecipa al progetto.
Il progetto “openDBL” è finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Horizon Europe 2021-27 che si propone di rivoluzionare il settore dell’edilizia attraverso l’innovazione digitale.
Scopo finale del progetto è la creazione di una piattaforma per la gestione dei fascicoli digitali “digital logbook” degli edifici, consentendo la consultazione da remoto e in tempo reale di informazioni di vario tipo utili per pianificare le manutenzioni e per monitorare i consumi e il confort interno.
Il progetto è stato ideato da Mario Caputi (ruvese che vive a Milano), è coordinato da Italo Spada di CETMA e si concluderà a fine 2025.
“Per i tanti Comuni italiani che, come noi, devono preservare un patrimonio immobiliare pubblico complesso, tanto vecchio quanto fragile – spiega Antonio Mazzone, assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Ruvo di Puglia – poter contare su un progetto come questo pienamente operativo sarebbe di grandissimo aiuto.
La cronaca ci ricorda ogni giorno quanto il tema dei controlli sia attuale e sensibile: dopo ogni incidente scoppia inevitabile il dibattito sulle responsabilità e sulle verifiche.
Da anni gli amministratori lanciano allarmi inascoltati: verificare in modo accurato e sistematico le condizioni di salute di un edificio per un ente locale è difficile (vista la cronica carenza di organico degli uffici tecnici a cui è affidata la gestione del patrimonio), complesso e molto costoso, ecco allora che una piattaforma in grado di coniugare risparmio ed efficacia rappresenterebbe la soluzione auspicata per un problema immenso.
Disporre di un monitoraggio continuo e accurato per tutti gli edifici pubblici, dalle scuole all’edilizia pubblica, dagli uffici alle biblioteche ai musei senza dimenticare i monumenti e le infrastrutture, significherebbe edifici pubblici più sicuri, maggior tutela per la salute dei cittadini e una gestione più sostenibile e funzionale del patrimonio pubblico.
Abbiamo scommesso da subito e con grande convinzione su questo progetto e i primi segnali sono estremamente positivi.”
“È motivo di orgoglio per noi – afferma Italo Spada di CETMA, Coordinatore del progetto – essere riusciti ad aggiudicarci un finanziamento così prestigioso come Horizon Europe e aver portato a compimento il primo progetto pilota di questo importante bando europeo, ciò dimostra che la Puglia è sempre in prima linea quando si parla di innovazione.”
“Una volta standardizzato il sistema – spiega Mario Caputi, amministratore della società di consulenza in2it, e ideatore del progetto – sarà possibile gestire gli edifici pubblici semplificando enormemente il lavoro dei tanti addetti ai lavori (progettisti, architetti, costruttori, manutentori) e fornendo i dati utili a ridurre costi e tempi di intervento”.
A partire dal 1° Gennaio 2025, le Stazioni Appaltanti italiane con progetti di valore pari o superiori a 1 milione di euro saranno tenute a utilizzare piattaforme digitali interoperabili come openDBL per condurre gare di progettazione e/o costruzione. Questa nuova regolamentazione, parte del recente Codice degli Appalti Pubblici, sta spingendo le autorità e gli operatori del settore a adeguarsi alle nuove tecnologie digitali.