Cultura

E’ MORTO VINCENZO CILIBERTI, PATRIMONIO RUVESE DELLA BANDA

E’ scomparso Vincenzo Ciliberti all’età di 82 anni. Uno dei più grandi suonatori di flicorno, patrimonio ruvese della banda. Il lavoro certosino di Livio Minafra, teso a rendere immortali i grandi protagonisti della Banda ruvese, “Lost Tapes”, ne aveva fatto riflettere la sua giusta luce. Il volume n. 10 di Lost Tapes fu a lui dedicato e presentato a Banda Larga a Conversano il 4 agosto 2022.

Alla famiglia le più sentite condoglianze

BIOGRAFIA tratta da “Lost Tapes” di Livo Minafra.

Vincenzo Ciliberti nasce il 14 aprile 1941 a Ruvo di Puglia. Il suo interesse per la musica non sfuggì all’attenzione dei genitori, soprattutto del padre Michele, suonatore di sestino, ovvero il piccolo clarinetto in la♭, il quale decise di iscrivere il piccolo Vincenzo presso la scuola musicale del paese. La scuola musicale di Ruvo di Puglia, guidata dagli anni ‘20 dai maestri Antonio e Alessandro Amenduni (autori di strazianti pagine funebri eseguite durante la Settimana Santa), ha sempre costituito un incredibile vivaio di musicisti.

Dopo essersi fatto le ossa e dopo aver raggiunto un livello musicale accettabile, il padre nel 1956 lo fece entrare in qualità di seconda tromba in Si♭ nella banda di Bari sotto la bacchetta del maestro Gennaro Esposito e della figlia Lina. Le stagioni baresi furono il trampolino di lancio per il giovane Vincenzo, che nel 1957 entrò a far parte del Gran Concerto Bandistico Città di Corato, guidato da Raffaele Miglietta. La prima esperienza coratina durò per Ciliberti fino al settembre del 1962, quando fu arruolato nell’Aereonautica Militare, facendo parte della banda diretta dal maestro colonnello Alberto Di Miniello; congedatosi il 14 febbraio 1964, fu nuovamente scritturato in qualità di flicornino solista dalla banda di Corato con il maestro Miglietta: abbandonò così definitivamente il mondo delle bande militari per entrare e vivere da protagonista la sua esperienza all’interno delle bande da giro. L’esperienza di Corato durò fino al 1966, per poi passare l’anno successivo alla banda di Trani sotto la direzione del maestro Amerigo Piccione.

Le sue ormai indubbie qualità erano ormai note tra gli addetti ai lavori, al punto che nel 1968 cedette alle lusinghe del maestro Michele Marvulli, pianista, direttore d’orchestra e braccio destro di Nino Rota al Conservatorio Piccinni di Bari, che lo volle con sé nella rinomata Banda di Gioia del Colle. Gli anni passati a Gioia del Colle furono anni di crescita e di apprendimento per Ciliberti, il quale apprezzava e non poco le qualità pedagogiche di Marvulli, il quale proprio ai solisti era solito spiegare meticolosamente al pianoforte le arie che venivano eseguite.

Ricorda ancor oggi Marvulli: “Ciliberti, è stato grandissimo solista; era uno che studiava… imparava la modulazione della voce e soprattutto voleva sempre conoscere. Più che uno strumento era una voce umana!!”. Grande fraseggio, voce calda, raffinata, furono infatti le peculiarità del suono di Vincenzo Ciliberti con le sue memorabili esecuzioni che possiamo finalmente riascoltare.

Marvulli e Ciliberti rimasero a Gioia, per tre anni consecutivi, scrivendo pagine avvincenti della storica banda.

Nel 1971, dopo l’addio di Marvulli, anche Ciliberti lasciò Gioia del Colle, per approdare a Martina Franca, nella locale compagine bandistica, che era sponsorizzata dalla celebre industria di confezioni “Mondial”, dove ritrovò il maestro Alberto Di Miniello, oramai in pensione. A Martina Franca restò anche il successivo anno, però con il maestro Antonio Reino.

Dal 1973 al 1977 Vincenzo Ciliberti, instaurò nuovo e forte rapporto artistico con la Banda di Gioia del Colle, allora guidata da Pietro Marmino, che da giovane si rivelò assieme a Giuseppe Chielli, uno fra gli allievi migliori del maestro Giuseppe Piantoni, deus ex machina e celebre direttore della storica banda di Conversano. Per onore di cronaca bisogna dire che nell’intervallo di una stagione artistica e l’altra, Ciliberti fece anche parte dell’Orchestra del Teatro “Petruzzelli” di Bari nelle recite di Turandot, Aida, Don Carlos e Bohème.

Le future tappe del nostro Vincenzo toccarono le città di Lecce e Conversano, sotto la direzione del grande Nicola Centofanti. Dal 1980 al 1982 fu flicornino concertista della Banda di Francavilla Fontana, diretta dal maestro Miglietta e insieme a lui ci furono Cataldo Valerio al flicorno tenore e Cataldo Maggiulli al flicorno baritono. Il sodalizio tra Ciliberti, il maestro Miglietta e gli altri solisti sopracitati continuò anche nella Banda di Trani nel quinquennio 1983-1987 ed anche quando Nino Farì nel 1987 lo volle assieme al maestro Miglietta, oltreché Valerio e Maggiulli, ad essere le punte di diamante del rinascente concerto bandistico “Schipa-D’Ascoli” Città di Lecce. Il rapporto artistico con Miglietta continuò il successivo anno sempre a Lecce, per poi concludersi a Bisceglie negli anni 1989 e 1990.

Nel 1991, lo troviamo nuovamente a Conversano, alla guida di una seconda banda nata in città, sotto la direzione di Nicola Centofanti, il quale la stagione successiva lasciò il testimone al grande Gioacchino Ligonzo… finalmente tra il nostro Ciliberti e Ligonzo sbocciò l’amore!! Ciliberti e Ligonzo, furono confermati anche per la stagione artistica 1993, che però purtroppo non vide la presenza del maestro sul podio, poiché si spense nel novembre del 1992. La scomparsa del maestro lasciò un grande vuoto tra gli appassionati ed estimatori di banda, ma soprattutto lasciò impreparati gli organizzatori, dal momento che erano stati già preparati manifesti e brochures ritraenti la foto del maestro Ligonzo, da esporre durante la festa di Adelfia in onore di San Trifone nei giorni 10 e 11 novembre (festa-vetrina per la Puglia e non solo, in cui le Bande sfilano e si presentano per la stagione successiva).

Fu dunque nel 1993 che la banda passò nelle mani dell’esordiente Angelo Schirinzi e, anche se non riportato dai manifesti, da quell’anno il complesso bandistico prese la denominazione di “Gioacchino Ligonzo”. Sotto la direzione di Schirinzi, Ciliberti suonò fino al 1998, per poi approdare a Gravina di Puglia, alla guida della locale banda con i maestri Antonio Florindo Pizzoleo e Barbara Albani nelle stagioni artistiche 1999 e 2000. Gli anni successivi gli passò a Giovinazzo e Corato sotto la direzione del giovane e promettente Giovanni Minafra nel biennio 2001 e 2002, per poi ritornare a Giovinazzo, nell’anno 2003 con Giuseppe De Michele. Proprio a Giovinazzo, Ciliberti, chiuse la sua carriera di valido e acclamato concertista. Aveva 63 anni. Attualmente Ciliberti vive nella sua Ruvo di Puglia.

(foto @ fb profilo di Giacinto Caldarola)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Utilizziamo i cookie per offrirti la migliore esperienza online. Accettando l'accettazione dei cookie in conformità con la nostra politica sui cookie.

Privacy Settings saved!
Impostazioni

Quando visiti un sito Web, esso può archiviare o recuperare informazioni sul tuo browser, principalmente sotto forma di cookies. Controlla qui i tuoi servizi di cookie personali.

Questi cookie sono necessari per il funzionamento del sito Web e non possono essere disattivati nei nostri sistemi.

In order to use this website we use the following technically required cookies
  • wordpress_test_cookie
  • wordpress_logged_in_
  • wordpress_sec

Rifiuta tutti i Servizi
Accetta tutti i Servizi