E’ iniziato il viaggio de “I Superstiziosi”, quattro giovani musicisti
Ruvo di Puglia è la città che vive di musica e per la musica. Non è raro ascoltare, passeggiando per le vie della città, una scala dal pianoforte, un “a solo” di tromba provenire da qualche finestra aperta, specie in estate o, passando accanto a una porticina, udire il rullo delle percussioni, una voce intensa.
Dietro quelle finestre, quelle porticine ci sono tanti ragazzi, tanti giovani musicisti che vivono per la propria arte, alla quale affidano il loro mondo di emozioni e di speranze. Musicisti, cantanti che, talvolta, danno vita a band come “I superstiziosi”, un quartetto che è nato all’interno della Scuola di Musica e Arti Performative “Bembé” e proprio in occasione del secondo appuntamento di “Radio Bembé”, il 15 giugno, nel chiostro dell’ex Convento dei Domenicani, dedicato al “viaggiare”. Tra gli ospiti, anche Antonella Gaeta, giornalista de “La Repubblica” e la professoressa Giovanna Losacco del Liceo Scientifico e Linguistico “Orazio Tedone”.
Grazianna Scarongella (flauto traverso), Annalisa Lauciello (basso elettrico), Federico De Sario (chitarra elettrica) e Domenico Carmine (percussioni) hanno composto le musiche, in collaborazione con Tommaso Scarimbolo, loro maestro e fondatore della “Bembé”, che hanno accompagnato le performance di tutti i ragazzi partecipanti allo spettacolo conclusivo del percorso di alternanza “Scuola-Lavoro” con gli studenti della 3^ G del Liceo Scientifico e Linguistico “Orazio Tedone” di Ruvo di Puglia. Un percorso che è stato un vero viaggio alla scoperta di sé stessi, un viaggio verso l’autodeterminazione, verso la massima espressione di sé arricchita dalla relazione con gli altri. Un percorso, quello condotto da Tommaso Scarimbolo, che è stato un successo ed è andato oltre le ore previste dal percorso di alternanza, perché «si deve andare sempre più in là, sempre lontano, sempre verso nuovi orizzonti» -spiega Tommaso – «Attraverso la musica, il teatro, l’arte i ragazzi, con entusiasmo, hanno risposto a quesiti come ‘Qual è il mio ruolo nel mondo?’, ‘Cosa posso fare per cambiarlo?’ E questo è molto importante perché l’essere consapevoli di sé stessi consentirà loro di affrontare il mondo».
Interrogativi a cui danno risposta, con la musica, “I superstiziosi”, il cui nome evoca gli amuleti con cui, un tempo, gli antichi viandanti affrontavano i viaggi. I portafortuna di questi ragazzi, che proseguiranno nel loro percorso artistico, e di tanti come loro sono l’entusiasmo, l’amore per la musica e anche la fiducia di chi crede in loro.