È IL GIORNO DI SANREMO2021: RIPERCORRIAMO I NOMI RUVESI A SANREMO
Inizia questa sera la kermesse più in vista dello spettacolo italiano. Quest’anno, come ormai tutti ben sappiamo, il Festival della Canzone Italiana andrà in onda senza pubblico; l’unico pubblico saremo noi da casa e, che si voglia o no, “Sanremo è Sanremo” e tutti, al di là delle critiche, quasi sicuramente, lo vedranno.
Negli anni scorsi molti sono stati i volti ruvesi intravisti nel panorama sanremese.
Nel 2016, Anna Turturo, presenziò alla 66^ edizione, in particolare nell’ultima giornata dedicata alla kermesse per assistere agli ultimi eventi in programma.
Sempre a CasaSanremo, nel 2017, Pierangelo Paparella, giovane promessa ruvese della musica, era tra i finalisti a “Sanremo New Talent”, classificandosi quattordicesimo in una classifica di 30 concorrenti!
Nel 2018, invece, le aziende consorziate EAT Ruvo hanno avuto spazio in CasaSanremo, impegnate nel Cooking Show e nella successiva cena.
E come dimenticare, l’anno scorso le performance di Achille Lauro. Le sue acconciature? Tutte frutto del lavoro ruvese dell’hairstylist Michele Di Bisceglie il quale, tra l’altro, in questo Sanremo 2021 sarà l’acconciatore di Arisa.
Dunque non ci resta che guardare Sanremo per omaggiare anche il talento ruvese che, annualmente, contribuisce alla buona riuscita della kermesse.
Negli ultimi anni, il Festival è diventato vittima di uno snobismo derivato dalla mania del “leone da tastiera”: dire di non guardarlo fa sentire intellettuali di un certo livello, intenditori della musica e quest’anno, a maggior ragione, lo si è definito come un “insulto” a lavoratori dello spettacolo che il virus ha messo in ginocchio. Ma davvero non fare il Festival avrebbe risolto tutti i problemi? Sanremo ha con sé una struttura di centinaia e centinaia di lavoratori: cantanti, compositori, direttori d’orchestra, scenografi, tecnici delle luci e dei suoni, truccatori, costumisti, case di moda, sponsor, critici, giornalisti, radio e chi ne ha più ne metta. Mandare a casa queste figure davvero ci avrebbe fatto sentire meglio?
Al di là di tutto ciò, Sanremo sarà intrattenimento, darà uno spiraglio di leggerezza, divertimento e normalità nell’anormalità nella quale, invece, ci ritroviamo a vivere da un anno a questa parte. Buon Sanremo a tutti!