E’ IL GIORNO DE “L’ABITO NUOVO”. IL FESTIVAL “CASTEL DEI MONDI” PER DUE GIORNI A RUVO
Va in scena, al Teatro Comunale di Ruvo di Puglia, L’ABITO NUOVO di E. De Filippo e L. Pirandello con la regia di Michelangelo Campanale. Lo spettacolo, prodotto dalla compagnia ruvese La Luna nel Letto e inserito all’interno della programmazione del Festival Internazionale Castel dei Mondi di Andria, si presenta al pubblico nel luogo stesso in cui è nato, proprio a Ruvo di Puglia, consentendo alla intera città di essere inserita di diritto all’interno del Festival. La kermesse andriese, infatti, giunta alla sua XXI edizione, vede ospiti di calibro internazionale e un grande seguito di pubblico, critica e operatori che, grazie a questa collaborazione trai due Comuni, raggiungeranno Ruvo: nei due giorni di spettacolo, 30 e 31 Agosto, infatti, sarà predisposto, grazie alla volontà dell’amministrazione comunale ruvese, un bus navetta che partirà proprio da Andria e, prima dello spettacolo, porterà gli spettatori in visita presso il Museo Nazionale Jatta, piccolo gioiello ottocentesco visitato da turisti di tutto il mondo.
Un primo, significativo esperimento di collaborazione e apertura che potrà connettere, ancora una volta, realtà teatrali pugliesi e i territori in cui essi operano con l’obiettivo specifico di mettere in rete potenzialità e opportunità che migliorino l’offerta culturale e permettano agli spettatori/fruitori di muoversi più agilmente in contesti, come i nostri, ricchi di bellezze e di tesori, spesso poco conosciuti.
Nelle serate del 30 e 31 Agosto il foyer del Teatro Comunale di ruvo di Puglia, inoltre, ospiterà una mostra fotografica a cura dell’Ass. Cult. Cacciatori d’Ombra:
Quattro fotografi (Pasquale Amendolagine, Mauro Ieva, Tea Primiterra, Patrizia Ricco) con il loro sguardo attento e curioso osservano il muoversi dei personaggi sulla scena, nei camerini, durante le prove. Cambiano gli ambienti, cambiano gli spazi, ma resta immutata la profondità dell’osservazione e la magia dello scatto. Il risultato è un racconto intimo e appassionato della rappresentazione “L’abito nuovo” e dell’universo teatrale in genere.
L’ABITO NUOVO di E. De Filippo e L. Pirandello
Cosa accade quando Eduardo De Filippo incontra Luigi Pirandello? L’abito nuovo è proprio il frutto di questa insolita unione fra i due grandi maestri del teatro e della letteratura.
Andato in scena per la prima volta nel 1937 e da allora mai più rappresentato, lo spettacolo torna in scena per la regia di Michelangelo Campanale che dirige gli attori della compagnia pugliese La Luna Nel Letto.
Inserita poi nel filone della Cantata dei giorni pari, la pièce racchiude tutti i temi cari ai due autori, condensati nella figura dello scrivano Michele Crispucci: un personaggio umile, attaccato alla sua dignità di uomo, testardo e, nonostante gli eventi, innamorato a tal punto della moglie da sviluppare una sorta di lucida follia. Quest’uomo è un eroe contemporaneo in lotta contro l’ottuso materialismo dei nostri giorni e il degradante attaccamento degli uomini alle cose e alla roba piuttosto che ai sentimenti. Fulcro della vicenda è l’apparentemente innocuo passaggio da un abito vecchio, indossato da tempo immemorabile, ad uno nuovo.
Eduardo restò affascinato dalla figura del protagonista di questa breve novella, che partendo da un’umile condizione sociale, non accetta l’eredità che la sorte gli predispone pur di non perdere la sua dignità e la sua onestà.
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Lo spettacolo nasce dalla collaborazione tra Michelangelo Campanale, che dipinge la scena con una regia visionaria – ispirata alla novella e allo stesso tempo fedele al testo di Eduardo – e Marco Manchisi che ha curato il corpo della recitazione, comparando il dramma del 1935 e la riscrittura che Eduardo effettuò per le riprese RAI del 1965.
Testo e regia sono cuciti sull’affiatato nucleo di attori che da anni costituisce l’anima della compagnia La luna nel letto (Residenza Teatri Abitati di Ruvo di Puglia, in collaborazione con Sistema Garibaldi di Bisceglie e l’Associazione culturale Linea d’Onda).
Lo spettacolo quindi, riprende tutti i temi cari a De Filippo (la povertà, la miseria, il teatro nel teatro tipico delle sue commedie) e a Pirandello (lo scrittore della tragedia o deus ex machina, incarnato qui dal sarto che sin dall’inizio sembra cucire il suo abito come se stesse mettendo insieme le vicende del racconto, per poi prenderne improvvisamente parte).
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IAT Andria
Piazza Vittorio Emanuele II, 16
Orari:
Lun>Dom H 10,00>12, 00/18,00>20,00