E ANNINA TESSEVA…
Lavorava instancabilmente senza distrazione e abbozzava un sorriso a tutti coloro che la salutavano affettuosamente, meravigliandosi della sua grande abilità manuale. Questo il ricordo che Ruvo conserva di Annina, una donna robusta dalle mani fatate, capace di trasformare la lana grezza procurata da suo marito, massaro presso una famiglia altolocata del paese, in caldissime magliette intime o in comodi maglioni che avrebbero riparato dall’asprezza delle temperature invernali. Filava armeggiando opportuni ferri con cui confezionava tanti piccoli doni che avrebbe consegnato alla sua famiglia e soprattutto ai suoi nipoti.
Oltre ad essere un’abile filatrice, la donna si rivelava anche una provetta tessitrice, un mestiere che aveva appreso da sua madre quando era bambina. Si dedicava, infatti, ad incastrare l’uno nell’altro pezzi di legno levigato per montare il telaio, su cui avrebbe poi sistemato lunghi fili colorati che avrebbe alternato tra loro. Intrecciava modellando come meglio poteva la forma dell’ordito e della trama, ignara del tempo che scorreva e di tutto ciò che la circondava. Le sue mani danzavano inesorabilmente sulla tela con movimenti cadenzati e ripetuti in modo quasi mnemonico.
Sotto il suo sguardo vigile si muovevano gli ingranaggi del telaio che Annina azionava muovendo i piedi, sempre scalzi, utili ad aprire e serrare i fili dell’ordito mentre passava la spola. Al telaio tesseva non solo il cotone, ma anche tante altre fibre naturali come la lana, la seta, il lino, producendo la stoffa per le lenzuola, per le fasce dei neonati, per le coperte, per gli asciugamani, per le tovaglie o stoffe pesanti come il velluto o abiti da lavoro. Per la produzione di questi ultimi, torna utile menzionare il cosiddetto rigatino, una famosa tela di cotone molto resistente di colore blu con righe bianche, prodotta artigianalmente tramite il telaio a mano che è da sempre il simbolo della pazienza e dell’operosità femminile. Quasi tutte le famiglie ne possedevano uno, in quanto serviva alle donne per preparare la dote delle figlie fin dalla loro tenera età.
Con l’avvento della tecnologia sempre più preponderante nelle nostre vite, il lavoro di tessitura manuale è stato soppiantato da un’operazione meccanica che il telaio esegue automaticamente sfruttando il movimento simultaneo delle sue varie parti. I moderni telai, dunque, sono tutti automatici: l’unico intervento manuale è richiesto dal rifornimento, dall’annodatura dei fili che eventualmente si rompono, dai controlli e dagli interventi eccezionali. Attualmente la maggior parte dei telai sono quasi tutti a cambio automatico.
In mancanza di supporti fotografici che meglio contribuirebbero a documentare la sua attività, al giorno d’oggi considerata desueta, desideriamo rivolgere a lei il quinto approfondimento della rubrica settimanale AMARCORD affinché nessuna traccia del passato, sia pure di minor importanza, vada irrimediabilmente perduta.