DOTTORESSA BIS AI TEMPI DEL COVID-19, IL RACCONTO DI MIRIANA DE ASTIS
Ai tempi del Covid-19 anche il conseguimento di una laurea ha un sapore totalmente diverso. Lo scorso 22 aprile la ruvese Miriana De Astis ha discusso la sua tesi di laurea, in Storia dei Processi Educativi e Formativi dal titolo: l’Educatore Professionale tra Istituzioni e Strada. L’esperienza educativa di strada sul territorio di Bari: il Progetto “Mani in strada”, in videoconferenza.
“La scelta di tale percorso di laurea magistrale – ha raccontato Miriana – è avvenuta successivamente alla mia prima laurea triennale in scienze del Servizio Sociale conseguita nel 2015 preso l’università di Bari. Credevo infatti, e sostengo tutt’ora, che il campo del sociale e quello educativo si muovano in simbiosi. Per lavorare con e per le persone bisogna tenere sempre in considerazione le variabili della società i cui sono calati e gli stili educativi che hanno vissuto e che adottano nel corso della loro evoluzione”.
Nessuna sala stracolma di amici e parenti, nessuna stretta di mano dei professori, nessuna ansia e timore di discutere la propria tesi davanti a tutti. Ai tempi del Coronavirus la seduta di laurea è fatta solo di uno schermo di un pc, dell’affetto dei propri cari e di tanta soddisfazione.
“E’ stata un’ esperienza diversa che rimarrà nei miei ricordi – ha dichiarato la ruvese – sia per il traguardo in sé, che appunto per la modalità con cui si è svolta.
Devo dire che quando ho iniziato a preparare la tesi, più o meno agli inizi di gennaio, il virus era un timore lontano quindi la mia unica preoccupazione era conciliare le esigenze lavorative con i giorni di ferie che prendevo per recarmi a Foggia e far Visionare il lavoro alla mia docente… così tutto procedeva sino ad un tranquillo mercoledì 4 marzo.
Quel giorno incontrai la mia docente la mattina, con l’impegno di vederci il mercoledì successivo. Tornata a casa quello stesso mercoledì ci fu il dpcm che prevedeva la chiusura delle scuole e quindi anche delle Università.
Io ero fiduciosa che una soluzione con la docente l’avrei trovata, ma il panico tra i gruppi WhatsApp tra i miei colleghi di laurea mi caricò un po’ di ansia.
Tutto da allora è stato incerto e confuso, giravano notizie che la seduta sarebbe stata rimandata, che sarebbe stata online, che sarebbe stata in presenza ma senza pubblico ma solo con due testimoni.
Per fortuna, lavorando come assistente sociale proprio in quel periodo (e tutt’ora) c’era un ran da fare per aiutare i più bisognosi ed è per questo che ho finito il mio lavoro di tesi senza lasciarmi prendere dal panico e attendendo indicazioni che non hanno tardato ad arrivare: la seduta di Laurea ci sarebbe stata online.
Vista la proroga concessa per la consegna della documentazione ho approfittato per inserire nel mio lavoro di tesi una parte dedicata al sistema scolastico ai tempo del Covid, la necessità di ripensare le modalità di insegnamento e più in generale una riflessione la capacità delle persone di adattarsi alle circostanze della vita, le sfide che affrontiamo e la solidarietà che per fortuna è una dote non estinta”.
Devo essere sincera nei giorni precedenti alla laurea sono stata molto serena. Il pensiero che sarei stata a casa, nel mio ambiente, tra le mura della mia sala da pranzo mi dava sicurezza. Il giorno della mia laurea eravamo 10 laureandi, di cui io ero terza quindi non ho aspettato molto per il mio turno. Mi è dispiaciuto che sia durato appena 12 minuti, ma in fondo lo sapevo già“.
“Il momento più emozionante – ha concluso Miriana – è stato senza dubbio la proclamazione. Grazie alla possibilità di far accedere alla seduta amici e parenti, adesso ho foto, video da mille prospettive e case diverse, anche le mie colleghe a lavoro sono riuscite a seguirmi.
Ho sentito l’affetto di tutti, che mi hanno scritto e fatto i complimenti e a casa sono arrivati fiori e dolci come una festa. Sono davvero felice di avere condiviso questo giorno con tante persone, in primis il mio ragazzo, mia madre e la mia famiglia, con particolare riguardo ai miei nonni di anni 93 e 89 che hanno seguito tutta la sessione. Non sarebbero venuti a Foggia a causa dell’età, ma questa modalità li ha resi partecipi. Mentre ero nel mio salotto avrei voluto trasportarmi nella loro cucina, in un angolo e invisibile per vedere i loro occhi e la gioia sui loro visi. Sapendo di non poterlo fare ho chiesto a mia zia che quel giorno lo assisteva di fare loro un video mentre mi proclamavano dottoressa.
Quando ho ricevuto il video il cuore è esploso di emozione e commozione. Giorni dopo mi hanno fatto recapitare una busta con una lettera scritta a mano da mio nonno (che voglio ripetere ha 93 anni) e sono stata colpita e affondata.
Avrei tanto da dire perché ad esempio mi ero ripromessa di prendermi una pausa dopo la laurea, che pausa non è visto che lavoro a tempo pieno a Bari quindi ho già il mio bel da fate… eppure 2 giorni dopo la laurea avevo già fatto e iniziato il mio programma formativo per crescere ancora di più come professionista e come persona.
Il programma prevede: riprendere il corso di chitarra interrotto, riprendere la piscina appena si può, fare formazione al momento online, ottenere certificazione B2 Cambridge di lingua inglese, e successivamente decidere (come tra due fidanzati pretendenti) se frequentare un corso di francese o spagnolo. E poi? Viaggiare, leggere e scrivere, dedicarmi alla famiglia, alle amicizie, fare progetti sulla casa comprata a settembre 2019 con il mio ragazzo e concentrami sul lavoro che amo con tutta me stessa. Penso che non si possa vivere senza un obiettivo da raggiungere, così me ne fisso sempre di nuovi appena ottengo un risultato, senza fretta ma senza sosta“.