“DON TONINO BELLO. UNA STORIA CHE PARLA DI FUTURO”, VENERDÌ 28 APRILE IL LIBRO PRESENTATO IN CATTEDRALE
In occasione del trentesimo anniversario della morte di Don Tonino Bello, venerdì 28 aprile alle ore 20 nella Concattedrale di Ruvo di Puglia, in largo Cattedrale 1, edizioni la meridiana e l’associazione Un panda sulla luna, in collaborazione con il Comune di Ruvo di Puglia, nell’ambito nella rassegna Il maggio dei libri 2023, presentano la graphic novel “Don Tonino Bello – Una storia che parla di futuro” di Adriano Pisanello con testi di Salvatore Leopizzi, edizioni la meridiana.
Intervengono Don Salvatore Leopizzi e il cantautore e giornalista Nabil Salameh.
Sono previsti i saluti del parroco della cattedrale di Santa Maria Assunta di Ruvo di Puglia Don Salvatore Summo e del sindaco Pasquale Chieco.
Modera la giornalista Annamaria Minunno.
L’ingresso è libero fino a esaurimento posti.
Per i tanti che l’hanno conosciuto don Tonino Bello è stato un esempio da seguire. Leggere di lui oggi significa poter scoprire in lui gli strumenti giusti per farsi “costruttori di pace”.
Con questa graphic novel Adriano Pisanello e don Salvatore Leopizzi raccontano la vita di don Tonino Bello in forma di fumetto: vignette, disegni e dialoghi che possono raccontare con immediatezza a ragazzi e ragazze ciò che don Tonino è stato, l’avventura della sua vita. Perché non resti relegata al passato, ma sia una storia viva che può, ancora, aiutarci a costruire il futuro di tutti noi.
“Don Tonino– ha detto il Sindaco Pasquale Chieco – ha lasciato un segno profondo nella coscienza di tutti coloro che lo hanno conosciuto, a prescindere dal credo religioso, dal pensiero politico, dalla nazionalità. Oggi sono trent’anni dalla sua scomparsa: la chiarezza delle sue idee, il suo sguardo fisso sui drammi dell’umanità senza mai girare la testa restano un monito vivo e un’ispirazione nell’azione quotidiana di tante e tanti di noi.
Sarà un onore per me questa sera partecipare a Molfetta alle celebrazioni del 30° Anniversario del suo Dies Natalis e portare con me la gratitudine di tutti i Ruvesi.”