Religione

DOMENICA DELLE PALME, L’EDITORIALE DI “LUCE E VITA”

Ecco l’editoriale odierno di “luce e vita” a cura del direttore don Giuseppe Germinario.

Entra. Gesù entra a Gerusalemme. Entra nella città dell’uomo, nelle sue contraddizioni, nelle sue storie e nelle sue vie. Entra tra la ipocrisia dei farisei, entra tra la superbia degli scribi, entra tra la indifferenza dei sacerdoti del tempio. Entra tra l’entusiasmo del popolo, entra tra l’euforia dei bambini, entra tra la illusione dei rivoluzionari. Entra tra la povertà di un popolo oppresso, entra tra le sofferenze di una civiltà delle differenza, entra tra le speranze di una umanità disorientata. È un Dio in entrata, che si intrufola nella quotidianità e la attraversa. Non fugge. Tutto il suo cammino era stato diretto a quell’ingresso.
Saranno gli uomini a condannarlo ad uscire, a costringerlo fuori, ad accompagnarlo alla porta.
Ma Egli, pur sapendolo, entra.

Forse che invece che il tempo di uscire, il Signore ci invita a trovare un tempo per entrare?
Forse che invece di fuggire, il Signore ci vuole insegnare ad affrontare la realtà?
È tempo di non aver paura di entrare in noi stessi al seguito di Gesù. Lo sappiamo che ci abita la confusione e lo smarrimento, la rabbia e l’euforia, il desiderio di proibito e la frustrazione delle aspettative mancate. Lo sappiamo che ci abita la povertà e l’ipocrisia, la debolezza e la sofferenza.
Egli, Gesù, non si ferma a guardare le mura, l’esterno della tua città interiore, non si ferma a guardare le scarpe firmate che porti o gli effetti della skincare che ti sei fatto proprio oggi. Egli entra in te, pur sapendo già cosa c’è in te, entra. Si fa acclamare dalla tua esaltazione, si fa condannare dalla tua incoerenza.

Solo le lo lasci entrare in te, Egli ti aiuterà anche ad entrare con Lui nella città.
È tempo di non aver paura di entrare nella città al seguito di Gesù. Lo sappiamo che le strade e le realtà sociali sono cariche di problemi e difficoltà. Che ci fa paura da un lato, ci angoscia dall’altro. Perché sembra non esserci futuro, progettualità, fraternità. L’indifferenza diventa sempre più la carta d’identità di un buon cittadino, l’interesse personale l’abitudine di ognuno, l’apparenza sui social l’unica necessità condivisa, l’unico valore inviolabile.

Egli, Gesù, non si ferma a guardare i cartelloni pubblicitari degli eventi cittadini, o i real che si pubblicano per mistificare i fallimenti di una civiltà che indietreggia. Egli entra anche oggi in questa storia difficile, pur sapendo già che non è ben desiderato, entra. Si confonde tra la gente che guarda le statue che lo rappresentano, si rivela nella coerenza di chi crede ancora nel valore delle beatitudini.
Entra con il Signore, allora, non temere. Egli si lascia spogliare di tutto, per rivestirsi di tutti, anche di te. Ora che Egli entra, tu entra con Lui. Ora che Egli pazienta, tu pazienta con Lui. Ora che Egli patisce, tu patisci con Lui. Solo così, alla sua resurrezione, anche tu risorgerai con Lui.

don Giuseppe Germinario, direttore

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