Cultura

Dolci desideri, pizzica e jazz: contaminazioni incantevoli. Bilancio positivo per il Talos Festival 2017

L’ultima serata del Talos Festival 2017, la rassegna ideata e fondata dal Maestro Pino Minafra, si è conclusa, ieri sera, a passo di pizzica, sulle note del Canzoniere Grecanico Salentino, dopo l’inebriamento dell’aura da dolci e segrete alcove del duo Radwan-Godard, raffinato incontro tra Egitto e Francia, tra Medio Oriente e Occidente: incontro confluito nel progetto “Doux Desirs” (Dodici Lune).

Il Talos Festival 2017, ancora una volta, conferma la sua vocazione alle contaminazioni , frutto di studio e ricerca. Il Canzoniere Grecanico Salentino, fondato dalla scrittrice Rosa Durante nel 1975, ha incontrato il Talos Bass Brass Ensemble, con la partecipazione di Nicola Pisani, Roberto Ottaviano, Livio Minafra e Michel Godard. Felice intreccio tra pizzica, banda e jazz: antichi rituali che si sposano con la tradizione e le improvvisazioni.

La guida all’ascolto dell’ultima serata della rassegna jazzistica ruvese è stata affidata al critico musicale Ugo Sbisà che ha sottolineato l’importanza di ri-scoprire la propria identità attraverso la musica, soprattutto quella “semplice”, “popolare”, perché autentica. Ma è necessario anche conoscere la nostra storia più antica. Dai millenni riemerge l’oud, antenato del liuto, compagno della voce umana, strumento musicale per eccellenza. Le sue corde sono sfiorate da Ihab Radwan, che canta, con la sua mite voce, samar, dolci parole nella notte, insieme a Michel Godard, con il suo suggestivo serpentone bronzeo, predecessore della tuba, che il musicista francese possiede di un brillante colore verde -acqua. Colori freddi in armonia con le luci verdi e azzurre che accarezzano i due musicisti. Il bis è una gioiosa “tarantella”egizio-francese “à la folie” e un omaggio alla cucina italiana “Il goloso” (Godard parla molto bene la nostra lingua). D’altronde il cibo, come la musica, è capace di dissipare malumori e rancori, unisce quando è condiviso.

Il concerto del Canzoniere Grecanico Salentino con Talos Bass Brass Band è preceduto da un breve consuntivo a cura dell’Assessora alla Cultura Monica Filograno e del sindaco Pasquale Chieco.
«Quando l’anno scorso abbiamo deciso di fare una pausa con il Talos Festival, abbiamo dato vita a un processo in cui sono state coinvolte tante energie, tante forze. E siamo giunti a questo risultato. Non possiamo che tracciare un bilancio positivo di questa edizione. Abbiamo candidato il progetto, grazie alla partecipazione di associazioni ed enti prestigiosi, al Bando regionale triennale della cultura» commenta l’assessora. L’ammissione al bando e ai relativi finanziamenti assicurerebbe serenità operativa alla complessa macchina del Talos Festival. «Sono scese in campo forze giovani, volontari, ma, dal volontariato potrebbero emergere professionalità di alto livello».

L’assessora ringrazia tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione dell’evento: i partner quali il Conservatorio di Musica Niccolò Piccinni di Bari, l’Associazione Culturale Terra Gialla, l’Associazione Menhir con l’omonima compagnia di danza contemporanea diretta da Giulio De Leo e la cooperativa Doc Servizi. Preziosi e il supporto di Camera di Commercio di Bari, Parco Nazionale dell’Alta Murgia, Confcommercio Ascom di Ruvo di Puglia, Orchestra Sinfonica della Città Metropolitana di Bari e Itel Telecomunicazioni, la collaborazione del Forum GiovanIdee, della rete Ruvo Solidale, dell’associazione Proloco di Ruvo di Puglia e il contributo degli sponsor Tipografia De Biase, Cantina di Ruvo di Puglia, Talos Viaggi e Hotel Pineta. Ha contribuito alla realizzazione dell’evento anche il laboratorio urbano La Capagrossa Coworking. E tanti professionisti, tra media partner e addetti ai lavori.

Il primo cittadino di Ruvo di Puglia aggiunge: «Dico solo che il Talos Festival è espressione dell’apertura culturale di Ruvo di Puglia, una città che accoglie. E faremo sempre in modo che sia così».

«Investiremo sempre le nostre forze ed energie – chiosa l’assessora Filograno – per eventi culturali di spessore, che portino Bellezza a tutti».

Il concerto del Canzoniere Grecanico Salentino dapprima solo e poi con il Talos Bass Brass Ensemble è un progetto di cui Mauro Durante, leader e violinista del più importante gruppo salentino di musica popolare, è orgoglioso di partecipare.

«Il tarantismo è una condizione dello spirito. Si diceva che fosse causata dal morso velenoso della taranta, di un ragno, ma era una condizione di malessere dovuta a insofferenza alla subordinazione, una situazione che gettava nello sconforto chi ne era colpito. Per curarsi, si pregava, si suonava, si cantava e danzava. Ma non era questo a guarire il “tarantato” quanto la solidarietà della sua comunità che si stringeva intorno a lui» spiega il giovane violinista.

Sotto i bizzarri giochi di luce multicolore, la pizzica, canti d’amore popolari e nenie garganiche, il dialogo con gli ottoni del Talos Bass Ensemble, con i virtuosismi di Ottaviano e Godard e le conduction di Pisani e Minafra jr diventano suprema sintesi della “melodia, ricerca e follia”, la cifra della rassegna jazzistica ruvese. Si assiste all’incontro di culture musicali diverse e vicine, che si arricchiscono vicendevolmente.

(L’articolo prosegue dopo la photo gallery)

Il pubblico danza: si instaura una conversazione intensa tra spettatori e musicisti. Un omaggio ai migranti, al «Mediterraneo, mare che unisce e non divide», su testi di Erri De Luca, emoziona tutti. Un messaggio d’amore amplificato dalla bellezza della musica e del canto.

Si chiude così l’edizione 2017 del Talos Festival. Si chiude tra danza e speranze. Per gli anni a venire.

(Fotografie © Veronique Fracchiolla)

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