Cronaca

Doggy bag nei ristoranti italiani, 22mila firme per renderla obbligatoria

A dare il buon esempio anche in Italia fu Michelle Obama dopo un pranzo in un ristorante romano vicino al Pantheon. “Mi può dare la doggy bag, per favore?” ha chiesto al cameriere la first lady americana. Da noi la borsa con gli avanzi, pensata originariamente per il cane, non si usa. Sono in pochi a chiederla di solito, non si usa, quasi 22mila invece l’hanno chiesta virtualmente sul web, firmando una petizione su Change.org.
Tutti a chiedere, scrive il promotore Corrado Finocchiaro, “il contenitore per alimenti nel quale si possono raccogliere gli avanzi di un pranzo o di una cena al ristorante da poter portare a casa per consumarli successivamente”. “Lo spreco alimentare è una piaga che colpisce il nostro Paese e non solo – si legge -. Si calcola che circa metà del cibo, prodotto nel mondo finisca nella spazzatura”. Per questo, suggerisce, facciamo come in Francia, dove “dal primo gennaio di quest’anno, una legge ‘obbliga’ i ristoranti a offrire ai propri clienti la ‘doggy bag'”. Perché? “Se non hai il cane puoi sempre regalarla a chi, fuori dal ristorante, non ha di che nutrirsi come accade spesso negli Stati Uniti” suggerisce uno dei firmatari.

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