DOCENTI E LICEALI FRANCESI OSPITATI A RUVO PER LA SECONDA FASE DEL PROGETTO DI SCAMBIO CON LA FRANCIA
Sul portale liceotedone.gov.it, la prof.ssa Rosanna Pellegrini racconta l’esperienza di 29 alunni del Liceo e 29 alunni francesi, ospiti delle famiglie degli studenti fino al 7 maggio.
“La Francia dell’Operà, quella delle cattedrali gotiche, dei poeti e degli artisti bohémien, la Francia cinematografica di Trauffaut e di Malle, la nazione che ha insegnato al mondo il valore rivoluzionario della libertà non la si respira solo a Montparnasse o al Louvre, ma anche nella provincia più segreta. La cultura e la poesia sono nell’aria della Francia, nelle sue architetture, nella musicalità sensuale della lingua, nell’eleganza e nella storia a Parigi come a Vichy, sede del liceo “Albert Londres” e protagonista insieme al Liceo Tedone di Ruvo del rinnovato progetto di scambio culturale che vede liceali dei rispettivi paesi donarsi le proprie esperienze per costruire quell’esperanto che, superando la cultura europea, affonda in radici ben più antiche. Allo scambio hanno partecipato 29 alunni del nostro Liceo Linguistico e 29 alunni francesi, ospiti delle famiglie dei nostri studenti fino al 7 maggio.
E’ interessante, prima di conoscere gli studenti e i docenti del Liceo francese, approfondirne la storia, ad esempio, la sua intitolazione al giornalista Albert Londres, giornalista francese morto nel 1932, dopo aver raccontato l’Italia della prima Guerra Mondiale, l’Albania, i giovani, i poveri, gli infami. Era un uomo curioso e testardo che osservava il mondo e comunicava le sue impressioni come un dovere. Londres lottava, attraverso i suoi scritti, contro le ingiustizie, le assurdità e le contraddizioni del potere, lottava contro il silenzio dell’informazione. “Io rimango convinto -scriveva Londres – che un giornalista non è un ragazzo del coro e che il suo ruolo non è quello di precedere la processione, la mano immersa in un cesto di petali di rosa. Il nostro compito non è non fare del male, è di portare la penna nella ferita”. Parole che non possono lasciarci indifferenti e che appaiono attualissime, se pensiamo agli eventi drammatici di Charlie Hebdo. Ma al di là della storia e dei personaggi poi c’è la vita e il senso profondo di vivere e concepire la scuola ed è questo il vero magistero educativo dei progetti di scambio culturale: offrire la possibilità di un confronto fra scuole, metodi di studio, culture e soprattutto generazioni che trovano in un gemellaggio una vera occasione di crescita umana oltre che di conoscenza. Un progetto che aiuta i nostri studenti a scoprirsi cittadini del mondo e a superare barriere e pregiudizi. Gli studenti del Tedone sono stati conquistati dalla scoperta di Clermont – Ferrand, dalle cattedrali gotiche e romaniche, dai Musei “Michelin”, dalla la città di Thiers e dalla vecchia cartiera medievale Moulin Richard de Bas à Ambert. Un viaggio che ha arricchito il patrimonio soprattutto emotivo di ciascun liceale coinvolto nel gemellaggio. Ad accogliergli, il 30 Aprile, nella sede del Liceo Tedone, sono stati il Dirigente Scolastico, prof.ssa Domenica Loiudice ed i docenti referenti del progetto, prof.ssa Chiapperini e prof. Tamborra. Il programma che attende gli studenti francesi abbraccia giornate dedicate alla didattica con la conoscenza del Liceo Tedone e la partecipazione attiva alle lezioni e visite guidate nella città di Lecce, Otranto e Polignano, Trani, Castel del Monte e Bari. Particolare attenzione sarà dedicata alla conoscenza della città di Ruvo, del suo centro storico con la Cattedrale, il Museo Jatta e la Pinacoteca Cantatore. Non solo architettura, arte e storia ma anche tradizione ed economia con le visite alla Cantina “Grifo” di Ruvo, al pastificio “ Riscossa” e ad altre aziende, fra cui l’azienda di ceramica “Vallarelli” di Terlizzi. Ancora una volta il Liceo Tedone rivela il suo sentire, fondato sullo studio come occasione di contaminazione culturale, capace di abbattere ogni barriera facendo danzare insieme le proprie identità e fondendole in esperienze ed occasioni di crescita senza frontiere. “ Il vero viaggio di scoperta – scriveva Proust – non consiste nel vedere nuovi mondi ma nell’avere nuovi occhi”. E con un nuovo sguardo sul mondo che si potrà andare verso un nuovo umanesimo che faccia dello scambio, del confronto, della conoscenza e dell’accoglienza di un’altra cultura, di un’altra storia e di un’altra lingua quell’universo di diversità che ci rendono simili”.