Disastro del 12 luglio: 19 rinvii a giudizio
Procede il cammino della giustizia per accertare le responsabilità della strage ferroviaria del 12 luglio 2016, sulla tratta Corato-Andria, con il triste bilancio di ventitré vittime – tra cui il giovanissimo Antonio Summo, da Ruvo di Puglia – e cinquantuno feriti.
Questa mattina, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani ha inoltrato al Gup richiesta di rinvio a giudizio per diciotto imputati persone fisiche e un imputato persona giuridica, la Ferrotramviaria SpA.
Rinviati a giudizio dirigenti e dipendenti della società oltre a dirigenti ministeriali.
Sono Enrico Maria Pasquini, Gloria Pasquini, amministratori delegati della società; il direttore generale Massimo Nitti; il direttore di esercizio Michele Ronchi; Virginio Di Giambattista, direttore generale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti; Elena Molinaro, dirigente del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti; i capistazione di Andria e Corato Vito Piccarreta e Alessio Porcelli; il capotreno Nicola Lorizzo; il dirigente coordinatore centrale Francesco Pistolato; Giulio Roselli; Vito Mastrodonato; Francesco Giuseppe Michele Schiraldi; Tommaso Zonno; Giandonato Cassano; Antonio Galesi; Alessandro De Paola e Pietro Marturano.
Le indagini sono state condotte dalla Squadra Mobile della Questura di Bari, dal Nucleo Operativo Incidenti Ferroviari della Polizia Ferroviaria e dalla Guardia di Finanza di Bari.
Agli imputati sono contestati, a vario titolo, disastro ferroviario, omicidio colposo, lesioni gravi colpose, omissione dolosa di cautele e violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro e falso.
Michele Emiliano, governatore della Regione Puglia, ha dato disposizione all’Avvocatura della Regione Puglia di predisporre la dichiarazione di costituzione di parte civile in vista dell’udienza preliminare.