Disastro 12 luglio: per i Pm di Trani il blocco telefonico obsoleto non è un sistema di sicurezza
“È talmente obsoleto da non essere più riconosciuto neanche come sistema di sicurezza il blocco telefonico a cui era affidata la sicurezza sulla tratta ferroviaria Corato-Andria sulla quale, il 12 luglio scorso, ci fu lo scontro frontale tra due convogli di Ferrotramviaria che provocò ventitré morti e cinquanta feriti”.
Queste sono le conclusioni a cui è giunta la Procura di Trani dopo aver acquisito gli atti dell’Agenzia sulla sicurezza ferroviaria (Ansf): obsolescenza e cattiva interpretazione della normativa in vigore sono le concause del disastro ferroviario del 12 luglio.
Infatti, il DPR 753 del 1980 impone al gestore della linea ferroviaria di adeguare la sicurezza alla migliore tecnologia esistente, ma questo non è avvenuto perché il blocco ferroviario, attivato su quelle tratte, è obsoleto, secondo quanto dichiarato formalmente dalla stessa Ansf che, negli anni scorsi, si era rifiutata di occuparsi della sicurezza di quelle linee in concessione in cui fosse ancora attivo il blocco ferroviario. Tale rifiuto ha comportato, di fatto, che la sicurezza fosse affidata all’Ustif, ente periferico del Ministero dei Trasporti.
Ma l ‘Ustif applica regole diverse da quelle dell’Ansf e ammette il blocco telefonico.
Dopo il disastro del 12 luglio, il controllo, su decreto del Ministero dei Trasporti, è “ritornato” all’Ansf che ha imposto limiti di velocità tali da influire pesantemente sulla vita dei pendolari. In nome della sicurezza.
Di certo ne vien fuori un quadro dove l’Italia dei trasporti ferroviari è a due velocità: una automatizzata, più sicura, e l’altra affidata al controllo umano, con le sue inevitabili pecche.
(Fonti Ansa e Telebari)