Nota di PRC Ruvo.
Ieri è stata un’altra giornata terribile per i pendolari della Bari Nord. A seguito di un guasto sulla tratta Bari – Fesca (così ha riferito Ferrotramviaria) i treni hanno subito pesanti ritardi e soppressioni dalle prime ore del mattino, a cui si è aggiunto un pessimo servizio sostitutivo con autobus organizzato dall’azienda.
Circa un anno fa incontravamo col sindaco Chieco l’assessora regionale ai trasporti Maurodinoia e i vertici dell’azienda, anche per parlare dei disservizi vissuti dai viaggiatori. In un anno appunto, le cronache settimanali delle peripezie che affrontano i viaggiatori ci dicono che poco è cambiato. A ciò si aggiunge il puntuale e costante aumento delle tariffe.
A marzo 2023 ci fu detto che i disagi erano l’inevitabile effetto tecnico dell’attivazione della nuova tratta Corato-Andria (ad oggi ormai da tempo attiva) e legati all’impossibilità di utilizzare il secondo binario della stazione di Corato per il servizio passeggeri a causa di un problema (ad oggi da tempo risolto) relativo all’accessibilità del binario per le persone disabili.
L’altro fattore di moltiplicazione di ritardi e annullamenti era la ridotta capacità di “accumulo” (la possibilità di ospitare treni in partenza) della Stazione centrale di Ferrotramviaria, che è a binario unico fino alla fermata di Fesca. Solo questo problema si sarebbe risolto nel 2024, utilizzando il piazzale ovest della stazione FS di Bari.
Altra questione, la soppressione dei tre passaggi a livello sul territorio di Ruvo: un anno fa i progetti del comune di Ruvo erano in cima alla lista degli interventi programmati da Ferrotramviaria. Si attendeva la copertura economica (attraverso il fondo FESR 2021/2027 o il Fondo di coesione) per passare alla progettazione esecutiva e alla cantierizzazione dei lavori. Ad oggi non ci è dato sapere cosa ne sarà di questi progetti.
Prendiamo atto delle promesse non mantenute dalla Maurodinoia e dall’azienda. Siamo di fronte ad una complicità e corresponsabilità totale da parte della Regione e dell’azienda: la prima non controlla la qualità del servizio offerto da Ferrotramviaria, nel rispetto degli standard stabiliti nella convenzione; la seconda opera indisturbata con manifesta incompetenza, forte di evidenti coperture offerte dalla politica.
Riteniamo che l’assessora Maurodinoia, recentemente impegnata nello districarsi tra tristissime vicende giudiziarie che la vedono accusata di voto di scambio politico – mafioso, debba anche adoperarsi affinchè si revochi la concessione delle Ferrovie del nord Barese a Ferrotramviaria, se si ha a cuore, oltre ai pacchi di voti forniti dai clan, anche chi ogni mattina vorrebbe raggiungere puntuale il proprio luogo di studio o di lavoro, o chi deve recarsi in ospedale per curarsi.
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