DIFFERENZIATA: PORTIAMO PAZIENZA, MA DIFFERENZIARE E' UN DOVERE DI TUTTI
La discussione ricorrente dell’ultimo mese rubastino è quello della raccolta differenziata porta a porta.
Per strada, tra amici, in famiglia, nei bar, nelle chiese, non si fa altro che parlare di kit, sacchetti, umido e altro! Pare che addirittura qualcuno stia pensando di rivoluzionare il proprio menù quotidiano in base al ritiro dell’umido: pasta col pesce o al mercoledì o al sabato, la verdura va pulita lunedì, mercoledì e sabato, le cene tra amici il primo e terzo del mese giovedì o al massimo entro le 22.30 del venerdì per non incappare in un accumulo eccessivo di vetro da non saper dove tenere.
E via di getto: la rabbia di chi è ostile a cambiare le proprie abitudini, di chi proprio non vuole rinunciare al fascino di gettare nel bidone il proprio sacchetto d’immondizia.
Chi è sempre stato insignito del compito di gettare la spazzatura, sarà sollevato nel farlo a giorni alterni, quanto meno per l’umido, con la pronta risposta di coloro che sono pronti/e a sottolineare il fatto che uno nella vita quotidiana domestica “faccia solo quello” e ora lo “farà neppure tutti i giorni”!!!!!!
Se ci riflettete, ognuno di voi si è imbattuto almeno tre, quattro volte in questo discorso.
Scherzi a parte, ho apprezzato il fatto che l’assessore all’ambiente (nonché con delega all’urbanistica, a vice-sindaco e a volte ultimamente anche alla cultura) Caterina Montaruli prima ai nostri microfoni e poi in Consiglio Comunale abbia chiarito qualche dubbio sulla differenziata.
Sbaglia quando, a proposito delle tante mail giunte in redazione, afferma che gli utenti abbiano sbagliato a rivolgersi alla nostra redazione e che avrebbero potuto chiedere delucidazioni all’ente preposto. Del resto, la comunicazione resta il primo difetto di un apparato amministrativo che avanza a strappi.
L’abbiamo verificato di persone: ai tanti interrogativi posti dai nostri concittadini, nessuno sapeva aggiungere qualcosa in più al “non so, vi faremo sapere”!
Il fatto che Ruvo debba aumentare la propria qualità di vita, differenziando i rifiuti e facendolo al meglio, va scritto a caratteri cubitali.
E i ruvesi sono pronti a questo passo: qualcuno dimentica che abbiamo sempre sollecitato amministrazione ed ente preposto a metterci nelle condizioni ideali per fare la differenziata, ma i risultati se fin qui sono stati non soddisfacenti non è per colpa dell’intera città.
In alcuni casi ha vinto ignoranza e inciviltà, assolutamente da condannare, ma in alcune zone di Ruvo i bidoni o mancavano e mancano tutt’ora, oppure hanno un aspetto terrificante.
Il ruvese non ha detto “non differenziamo i rifiuti”, il ruvese dall’oggi al domani si è ritrovato a cambiare il proprio stile di vita con un’approssimazione che ha sfiorato il ridicolo.
Vogliamo differenziare, ma siamo messi nelle condizioni per farlo al meglio?
Campagna di informazione deficitaria: se non fosse per l’informazione fatta dai mass media o per il “passaparola” pochissimi avrebbero capito il senso dei tabelloni pubblicitari affissi in paese e si sarebbero dati da fare per farsi consegnare il kit. C’è stata una fretta nell’arrivare a questo passo molto delicato, inspiegabile. Competenza sull’argomento da parte degli addetti ai lavori scarna. Infine, la beffa: sacchetti esauriti e per giorni la consegna dei kit, sospesa.
E allora, portiamo pazienza, ci resta solo questo! Non vi è uno stralcio di programmazione, si brancola nel buio e noi siamo le vittime prescelte.
Portiamo pazienza e centriamo l’obiettivo differenziata mettendoci al servizio l’uno dell’altro. Dalla parte di anziani e di tutti coloro che necessitano di spiegazioni ulteriori: facciamolo per il bene dell’intera collettività.
Sarebbe stato molto più semplice entrare nelle case sia per la consegna dei kit che per l’informazione attraverso lettere o brochure, così come fece il buon Mimmo Cassano con i suoi volontari dell’allora Servizio Emergenza Radio, fece per la consegna dei primi bidoncini e dei sacchetti giallo e blu per carta e plastica. A Corato tutto ciò è accaduto, ma noi purtroppo dobbiamo sempre prenderci il peggio di tutti, non riusciamo ad avere un nostro peso specifico e un minimo di rispetto.
E allora, parola agli utenti che per credibilità, nutrono molta fiducia in noi e un buon amministratore sarebbe stato al fianco di chi cerca di informare per migliorare questa città.
“Egr. sig. Pinto, perchè non fate un articolo su questa vergognosa manfrina a cui stiamo assistendo in questi giorni per la nuova idea di raccolta differenziata?
Perchè non parlate delle difficoltà degli anziani nel recepirla ed applicarla (penso a mio padre 93enne che vive da solo e la sera alle 20,00 è già a letto)?
Perchè non raccontate che paghiamo fior di quattrini non per essere costretti a tenere sudiciume in casa e per strada (o non avere orari o giorni per buttare la spazzatura), ed in questo modo ce lo impongono?
Perchè non raccontate dell’assenza di informazione e delle vergognose file per ritirare non ben precisati bidoni (basti guardare quella odierna nei pressi dell’estramurale quasi di fronte a Via Oberdan)?
Perchè non dite a questa amministrazione di levarsi dalle scatole visto che ci aveva già pensato da sola, salvo poi “schifosamente” ricredersi (e pensi che io la ho votata)?
…..ci racconti se vuol dare una mano alla cittadinanza”.
“In sede di ritiro del kit, ho chiesto le modalità di conferimento per sacche (contenenti feci) delle persone con storia, nonché delle buste (contenenti urina) delle persone con catetere. Mi è stato risposto con molta incertezza (poiché le istruzioni non dicono nulla) che vanno nel secco residuo, ossia raccolte due volte a settimana!? Visto l’assurdo mi potete aiutare a dipanare l’arcano?”. Sacchetto rosso la soluzione, trovata dopo undici giorni di avvio della fase di preparazione alla raccolta differenziata “porta a porta”.
“I bidoni condominiali non ritenete siano una soluzione ai tanti problemi dell’orario?”
“Sono di Calentano. Ancora una volta non veniamo menzionati da nessuna parte circa la raccolta differenziata porta a porta”.
Ecc, ecc, ecc….
Condivido in pieno la lettera suindicata non condivido l’imposizione di volontà dei politici che devono dirmi in che giorno posso mangiare rape o in che giorno posso mangiare pesce.Non sanno fare i politici immaginiamoci i dietologi. Non hanno considerato che la popolazione ruvese ha un indice di anzianità abbastanza elevato e uscire di casa dopo le ore 21,00 per depositare il sacchetto crea diversi problemi. Si deve considerare che molti anziani vivono soli e in condizioni di scarsa autosufficienza.Da considerare che recarsi presso la piattaforma per il ritiro delle nuove buste crea problemi di spostamento per i non automotobicimuniti.Ci sono molti rilievi ancora da fare sul lunghissimo elenco dei materiali da conferire . In casa occorre una lunghissima parete divisa in giorni settimanali e con su scritto : COSA SI PUO’ BUTTARE OGGI.Comunque concludo ripetendo , perché l’ho già scritto altre volte , che questo sistema ridurrà le nostre strade periferiche in una pattumiera a cielo aperto senza trascurare che anche in città troveremo sacchetti selvaggi alla mercè di cani , gatti , topi ed anche cinghiali.