DIFFERENT IS MORE: LO SPIRITO CRITICO DEI FISICI AL SERVIZIO DELLA COMPLESSITÀ NELLA LECTIO DI SEBINO STRAMAGLIA AGLI STUDENTI DEL LICEO TEDONE
Era l’inizio del Novecento quando Ernest Rutherford disse che “nella scienza esiste solo la fisica, tutto il resto è collezione di francobolli”. In realtà, l’osservazione dimostra che, cambiando scala, i fenomeni presentano discontinuità dovute a proprietà emergenti e che sono proprio queste le nuove frontiere della fisica, come attesta il Premio Nobel 2021 assegnato a Giorgio Parisi per i suoi studi sui sistemi complessi.
Inizia così la lectio “Nuovi strumenti per descrivere la complessità: higher order networks” di Sebino Stramaglia, Professore Ordinario di Fisica Applicata presso l’Università degli Studi “Aldo Moro” di Bari. Esemplificando con le applicazioni delle “higher order networks” alle neuroscienze (dai neuroni “griglia o GPS” al neurone “di Jennifer Aniston” del riconoscimento precognitivo di un volto amato) e passando per le loro implicazioni sociali, etologiche e soprattutto antropiche (Internet, sistemi finanziari, politici e musicali), il Prof. Stramaglia spiega, alla platea attenta degli studenti delle classi quinte del Liceo Tedone, che le reti complesse di ordine superiore sono sistemi in cui la complessità aumenta ad ogni livello. Tale aspetto può dar luogo a comportamenti cooperativi e dinamici così sofisticati tra i molteplici componenti interconnessi e interagenti — quali persone, oggetti, processi o ambienti — da presentare interazioni a gruppi di tre o più unità, la cui mappatura richiede teorie matematiche e strutture di ordine superiore, come gli ipergrafi. Ne deriva che il sogno di ogni fisico è quello di trovare un meccanismo semplice che spieghi un determinato comportamento a un ordine superiore, perché è cambiando scala che cambia la descrizione dei paradigmi e si comprende che “different is more”, che l’insieme è maggiore della somma delle parti e che dalle variazioni di sinergie e sincronizzazioni è possibile prevedere transizioni dal disordine verso l’ordine e viceversa.
E mentre le scienze sociali si vanno appropriando dei metodi della fisica per diventare più quantitative, cambiano le opportunità occupazionali dei fisici che finiscono per diventare indispensabili nei dipartimenti di scienze sociali o nel lavoro dei team interdisciplinari dei gruppi bancari, per l’esclusiva attitudine di un fisico ad elaborare enormi quantità di dati, per la sua volontà di andare oltre le apparenze, per l’abitudine a gestire il dubbio nella società complessa e la conseguente capacità di prendere decisioni e perseguirle.
Nella trasformazione socio-culturale che stiamo vivendo, in cui gli individui, dotati di un’identità fluida ritrovano senso e responsabilità nell’appartenenza non più a una specie, ma a una rete ecosistemica fatta di continue rinegoziazioni, l’intervento del prof. Sebino Stramaglia ci ha insegnato che i sistemi di supporto al lavoro umano e alle decisioni presuppongono un’attenta valutazione etica del loro utilizzo e che solo allora diventa accettabile addestrare le reti neurali artificiali affinché imparino a compiere un certo esercizio alla maniera dell’uomo come con ChatGPT (interfaccia che usa il linguaggio per modellare il funzionamento della mente e rielaborare le informazioni nella forma desiderata di articolo, blog, abstract, ecc.). Lodevole la capacità del Prof. Stramaglia di creare sinergia con i giovani liceali attraverso il ricorso all’ars maieutica socratica, coinvolgendo tutti in un climax di domande e risposte di senso e di spirito, al punto da arrivare a simulare in diretta l’utilizzo della ChatGPT, citata dal Prof. Stramaglia, per porgli un quesito in un processo giocoso di incanto reciproco (a proposito di neuroni specchio!).