Di Vittorio: “L’intero impianto di illuminazione pubblica di Piazza Matteotti difetta nei corpi illuminanti”
“L’intero impianto di illuminazione pubblica difetta nei corpi illuminanti, qualcuno di questi manca per intero sul traliccio di sostegno, ma nessuno vi pone ancora rimedio”, lo afferma Vito Di Vittorio, cittadino e da attivista locale del M5S.
“Spesso sono a trovarmi di fronte a situazioni che, se non risultano essere pericolose per l’incolumità delle Persone, è solo perché magari denunciate in tempo; e qualche volta trascurate dai destinatari delle mie missive. Per tutto questo, allora, sono poi costretto a rivolgermi agli Organi di Stampa”, afferma.
“Piazza Matteotti, il fulcro della nostra Città, – spiega Di Vittorio – La Piazza del Paese, restaurata neppure tre anni or sono, costata qualche milione di euro, oggi giace nella quasi completa oscurità serale. E va bene che abbiamo strade e marciapiedi simili alle vie di una città bombardata; e va pure bene che la manutenzione del verde è lasciata ad operazioni saltuarie tipiche di coloro che intervengono quando qualcuno esasperato inizia ad arrabbiarsi non poco e che fotografa una amministrazione della Cosa Pubblica del: ’tiriamo a campà‘ (sperando che un ramo più pesante degli altri, spezzandosi non faccia scappare il morto); e va bene che si emettono ordinanze contro l’arte pirotecnica, piuttosto che sulla libera circolazione degli individui; non va tanto bene sulla pulizia dei luoghi per evidenti carenze legate al ritiro dei rifiuti, allo spazzamento e lavaggio delle strade e al contenimento del guano dei piccioni che come concausa fanno aumentare la presenza di colonie di blatte, cimici, zecche, zanzare e topi, mettendo a rischio persino la Salute dei Cittadini”.
“Ma non va per nulla bene – conclude l’attivista del M5S – che un sito tra i più rappresentativi della nostra Città, tra l’altro soggetto ad opera di totale restauro neppure pochi lustri or sono, si trovi oggi in uno stato così pietoso e buio. Mi pare che qualcunA a me vicinissima lo abbia descritto come il nostro stesso biglietto da visita”.