Politica

DECRETO RILANCIO: E’ IL GIORNO GIUSTO? TAGLI ALL’IRAP, CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO: LE NOVITA’

Dal fisco al lavoro, dalla sanità alle imprese, dalla famiglia al turismo. Il governo si prepara a varare il decreto per il rilancio dell’economia colpita dall’emergenza coronavirus: si tratta di ben 258 articoli per circa 770 pagine. Ecco alcuni dei provvedimenti principali.

Fisco, tasse e contributi rinviati al 16 settembre Per venire incontro alle imprese in un momento di forte incertezza, slittano al prossimo 16 settembre tutti i pagamenti dovuti per le ritenute, per l’Iva, per i contributi previdenziali e a favore dell’Inail, gli atti di accertamento, le cartelle esattoriali, gli avvisi bonari e le rate della rottamazione-ter e del saldo e stralcio, già sospesi dall’emergenza sanitaria per i mesi di marzo, aprile e maggio 2020. Il decreto prevede che i pagamenti (si tratta di una somma di oltre 20 miliardi) potranno essere effettuati in un’unica soluzione, a partire dalla metà di settembre oppure dilazionabile in quattro rate di pari importo.

Sanità, via Libera all’assunzione di 10 mila infermieri Un miliardo e mezzo di euro per assumere quasi 10 mila infermieri, con contratti dal 15 maggio al 31 dicembre (fino a 8 ogni 50 mila abitanti) anche per la creazione dell’infermiere «di famiglia o di comunità». E 1,5 milioni per il riordino della rete ospedaliera di emergenza con la creazione di 3.500 posti di terapia intensiva strutturali sul territorio nazionale e per riqualificare 4.225 posti letto di terapia semintensiva, da poter riconvertire in caso di nuova emergenza. Il decreto di rilancio prevede inoltre l’arruolamento di 170 tra medici e infermieri militari (della Marina militare, dell’Aeronautica militare e dell’Arma dei carabinieri».

Aiuti pubblici per i salari, ma stop ai licenziamenti Aiuti di Stato sotto forma di sovvenzioni per il pagamento dei salari (incluse le quote contributive e assistenziali, delle imprese) anche per i lavoratori autonomi, ed evitare i licenziamenti causa pandemia di Covid-19. È prevista una sovvenzione per non più di 12 mesi dalla domanda di aiuto, per i dipendenti che altrimenti sarebbero stati licenziati a condizione che il personale che ne beneficia continui a svolgere in modo continuativo l’attività lavorativa. La sovvenzione mensile non deve superare l’80% della retribuzione mensile lorda (compresi i contributi previdenziali a carico del datore di lavoro) del personale beneficiario. Previste misure su bollette, Alitalia, ammortizzatori, cig e credito d’imposta per gli affitti delle imprese.

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