DECRETO LIQUIDITA’ IMPRESE: TUTTE LE NOVITA’

Approvato nella serata di ieri, 6 aprile 2020, il Decreto-Legge liquidità imprese atto a sostenere il sistema produttivo. Si tratta, come affermato dal Ministro Paduanelli, di un provvedimento senza precedenti: liquidità per 400 miliardi di Euro con prestiti garantiti al 100% per le PMI. Stop anche ai versamenti di aprile e maggio.

Con il Decreto in parola sono stati adottati importanti strumenti atti a mettere in campo le garanzie dello Stato per i prestiti bancari in favore delle aziende duramente colpite dall’emergenza Covid-19. Ulteriori provvedimenti sono attesi, inoltre, con il Decreto-Aprile che dovrebbe essere emanato subito dopo Pasqua.

Il Decreto-Legge liquidità imprese, frutto di una serie di incontri istituzionali avvenuti nel weekend delle Palme, di vertici di maggioranza, oltre che della seduta del Consiglio dei Ministri tenutasi nella giornata di ieri, si pone, quale obiettivo, quello di garantire liquidità  alle aziende nel più breve tempo possibile.

L’intesa strategica trovata dal Governo mobilita, di fatto, risorse per 750 miliardi di Euro. Ed infatti, con il provvedimento in oggetto si aggiungono oltre 400 miliardi in più rispetto ai 350 miliardi previsti nel Decreto-Legge Cura Italia. “Diamo liquidità per 400 miliardi di Euro alle nostre imprese – ha affermato il premier Conte durante la conferenza stampa tenutasi nella serata di ieri – 200 per il mercato interno, altri 200 per potenziare il mercato dell’export”. Tale somma, ha precisato, sarà erogata tramite prestiti di cui lo Stato si farà garante.

Il Decreto prevede, nello specifico, che per i prestiti sino a 25 mila Euro la garanzia dello Stato sia pari al 100%, senza alcuna valutazione del credito. Per tale ragione, è stato disposto il potenziamento dell’attuale Fondo Centrale di Garanzia per le PMI, oltre ad un netto snellimento burocratico. Per le grandi imprese, invece, ha spiegato il Ministro Gualtieri “Mettiamo in campo 200 miliardi di garanzia per prestiti fino al 90% garantiti dallo Stato senza limiti di fatturato, per imprese di tutti i tipi. Potranno arrivare al 25% del fatturato delle imprese o al doppio del costo del personale”.

Con detto provvedimento si sancisce, inoltre, che non solo le imprese possano restituire l’intero capitale in un periodo pari a sei anni, ma che siano poste in essere anche una serie di semplificazioni burocratiche atte a garantire un’erogazione rapida delle risorse.

Altro argomento spinoso, sul quale si è dibattuto non poco anche nella maggioranza, è stata quello relativo al soggetto che dovrà farsi carico di elargire le suddette garanzie alle grandi imprese. Nella scelta tra la Cassa Depositi e Prestiti e la SACE (la quale si occupa istituzionalmente di assicurare investimenti e commercio all’estero) ha prevalso, alla fine, quest’ultima che, tuttavia, resterà nel perimetro della prima.

Ulteriore capitolo riguarda lo stop delle scadenze fiscali fissate per i prossimi 16 aprile e 16 maggio. Lo slittamento inerisce, nello specifico, i pagamenti di Iva, ritenute e contributi previsti nei suddetti mesi. La misura si estende anche alle partite Iva che hanno beneficiato della proroga del precedente decreto Cura Italia.

Rafforzato anche il Golden Power, ovvero uno scudo normativo per evitare che le imprese che svolgono una qualche attività di rilievo strategico siano acquistate da capitali stranieri. “Attraverso il potenziamento del Golden Power – ha affermato il Presidente del Consiglio Conte – potremo controllare operazioni societarie e scalate ostili non solo nei settori tradizionali, ma in quelli assicurativo, creditizio, finanziario, acqua, salute, sicurezza. E’ uno strumento che ci consentirà di intervenire nel caso ci siano acquisizioni di partecipazioni appena superiori al 10% all’interno dell’Ue”.