DDL SEMPLIFICAZIONE, COLDIRETTI PUGLIA: “ERA ORA PRIMA STRETTA ANTI-XYLELLA”
“Era ora che ci fosse una prima stretta alla lotta alla Xylella, anche con provvedimenti che possono apparire estremi, ma che di fatto aiutano a superare ogni ostacolo all’avanzare finora inarrestabile della malattia. E’ passata la linea della responsabilità. Oggi abbiamo urgente bisogno del Decreto Xylella, che andava già ‘emendato’ perché a disposizione di quanti hanno contribuito a scriverlo da mesi, e di linee guida chiare che non lascino spazio ad interpretazioni, consentendo di superare i blocchi all’abbattimento delle piante anche nelle aree tutelate”, è il commento del presidente di Coldiretti puglia, Savino Muraglia, all’approvazione al Senato dell’emendamento al DdL Semplificazione che prevede pene severe, finanche la reclusione da 1 a 5 anni, per chi non rispetta i provvedimenti di emergenza fitosanitari, compresa la distruzione delle piante.
“Se non si darà corso a quanto sul tavolo da anni – aggiunge Muraglia – altro che semplificazione, visto che anche i due emendamenti regolarmente approvati nelle manovre Nazionale e regionale rischiano di restare episodi legislativi da cancellare con un colpo di spugna o ignorare perché ritenuti frammentari.
Sulle risorse finanziarie è evidente che “rispetto ad un danno di oltre 1 miliardo e 200 milioni di euro, lo stanziamento di 100 milioni è una somma risibile – conclude il presidente Muraglia – e nessun intervento regionale o nazionale sarà mai in grado di coprire completamente considerato che per la Xylella sono andati in fumo 770mila ettari in 5 anni. Per dare sostegno al reddito alle migliaia di aziende agricole, cooperative, frantoi e vivaisti al collasso e per ripristinare un patrimonio di tale entità il Governo italiano deve chiedere all’Europa di fare della Puglia il centro di ricerca e di rinascita della cultura dell’olio, in modo che anche l’UE contribuisca al danno provocato”.
Il sistema di controllo dell’Unione Europea con frontiere colabrodo – aggiunge Coldiretti Puglia – ha lasciato passare materiale vegetale infetto, poiché il batterio che sta distruggendo gli ulivi pugliesi è stato introdotto nel Salento dal Costa Rica attraverso le rotte commerciali di Rotterdam e mentre l’Italia continua ad importare prodotti agroalimentari e florovivaistici da paesi a rischio, i vivai pugliesi – conclude Coldiretti Puglia – sono bloccati da un principio di precauzione asimmetrico che ostacola produzioni di pregio fino ad oggi risultate sempre indenni al batterio.