DATA VOCE AI RUVESI, COME SEMPRE DEL RESTO
Per noi la vicenda si sarebbe potuta concludere ieri, ma visto che è scesa di “petto” anche sui social, ci preme rimarcare alcune riflessioni.
Invasione o non invasione, la città i “ratti” di grandi dimensioni li ha visti. E’ un problema tangibile tant’è che nella risposta dell’A.S.I.P.U. emergono alcuni particolari che confermano le segnalazioni effettuate.
Nella nostra esposizione dei fatti avevamo sottolineato come alcuni accorgimenti erano stati presi.
Chi fa il nostro mestiere a volte deve denunciare, dando voce a coloro che hanno delle problematiche. Lungi da noi creare danni alla città, alla nostra Ruvo di Puglia. “I danni all’immagine” li ha creati una certa politica, sorniona, menefreghista e se siamo arrivati a tanto un motivo ci sarà. Perchè la gente si sfoga con noi e con i media in generale? Forse perchè trova più disponibilità, magari con l’avvento di Chieco le cose cambieranno, ma nel frattempo a noi interessa verificare le fonti e raccontare il “vero”.
Noi che spesso mettiamo mano “al nostro portafoglio” per il bene della città, di certo non siamo così masochisti.
Mi piacerebbe che il primo cittadino prendesse le distanze da una campagna pubblicitaria che di certo non reca onore all’intera collettività e di sicuro non fa suo l’obiettivo di sensibilizzare la collettività: non è lesiva nei confronti della città?
Abbiamo glissato sulle responsabilità, pur ben consci di quali fossero gli enti a dover intervenire. Attendiamo risposte concrete anche dall’AQP, nel frattempo A.S.I.P.U. risponde e rimane sul vago. Preventivamente non si capisce cosa sia stato fatto: “svolge il servizio di derattizzazione mediante una rete di dispenser anche in funzione delle segnalazioni acquisite e susseguitesi nel corso degli anni“. E il fatto che nelle ultime settimane sia stato effettuato un intervento diffuso lungo l’estramurale Pertini esteso sino alla Provinciale per Terlizzi e nel centro storico non è segnale di un fenomeno che non è ordinario?
Per il sindaco Chieco il numero è troppo esiguo per parlare di un qualcosa di invasivo: il problema è che i topi non dovrebbero proprio esistere e soprattutto non parliamo solo di “topi di campagna”. Purtroppo i siti abbandonati, i campi incolti sono numerosi in questa città, spesso abbandonati a sè stessi. Basta girare per via Minghetti, via Levi, nel comparto “F” o in alcune aree ADM a Calentano per farsi un’idea.
L’attuale sindaco non ha responsabilità, è chiaro: anche lui si è trovato dinnanzi a un contratto firmato tra l’ente e l’azienda incaricata dello smaltimento dei rifiuti che in alcune voci è generico. Nell’oggetto del contratto si impone all’A.S.I.P.U. di effettuare “un servizio di disinfezione, disinfestazione, demuscazione e derattizzazione inerente l’intero centro urbano, zona industriale compresa e la zona turistica di Calentano” e nello specchietto riassuntivo alla voce “derattizzazione” si parla di una frequenza “Programmata“. In base a cosa? Cosa significa nei dettagli?
La prevenzione è fondamentale se si vogliono debellare determinati spiacevoli situazioni.
Intanto, grazie a questa discussione l’obiettivo comune di estinguere la problematica va avanti. Altre segnalazioni sono state effettuate, prese in carico dal primo cittadino. Ad esempio, un utente racconta che la zona di via Vivaldi di sera si riempie di immondizia e diversi topi scendono dal plesso dell’ex biblioteca per andare a rompere le buste. Ancora, in vico Goldoni di fronte al comando della Polizia Stradale, un cittadino parla di un casolare abbandonato dove c’è l’amianto e ci sono dei ratti enormi che spesso raggiungono le pensiline del portone d’ingresso di altre abitazioni