Dalle 9.29 al via l'eclissi parziale di sole
Cresce l’attesa per l’eclissi di Sole di questa mattina: in Italia, a differenza di quanto accadrà nell’Europa settentrionale, dove sarà totale, il fenomeno sarà parziale, ma comunque molto evidente e affascinante, con la Luna che oscurerà quasi il 70% del Sole.
A Ruvo, così come nell’interland barese sarà visibile a partire dalle 09:29:23 copertura max 10:36:39 47.0% fine 11:47:06.
Fa parte della cosiddetta famiglia Saros, un gruppo di eclissi in cui la Luna si trova pressappoco nella stessa posizione rispetto al proprio nodo (il punto in cui l’orbita del nostro satellite interseca quella terrestre) e alla stessa distanza dalla Terra. In particolare, la prossima eclissi appartiene a Saros 120, una serie in cui ogni evento è separato dal precedente (e successivo, naturalmente), di 6.585,3 giorni, ovvero 18 anni, 10 giorni e 8 ore.
Come vederla senza rovinarsi gli occhi: i consigli degli esperti
Ovunque decidiate di vedere l’eclissi, è bene tenere presenti alcune norme di “autoprotezione” per evitare danni agli occhi: «Se mettiamo a fuoco il sole sull’occhio non facciamo altro che danneggiare severamente la retina», è l’avvertimento di Paolo Vinciguerra, direttore del centro Oculistico dell’Istituto Humanitas di Milano. Secondo l’esperto, «quando si osserva una luce molto forte la cornea e il cristallino mettono a fuoco la luce sulla retina. L’occhio è fatto apposta per concentrare la luce. L’effetto è triplice: aumenta moltissimo l’intensità luminosa, la luce focalizzata riscalda la retina e se si supera una certa soglia di intensità e di energia, il tessuto viene bruciato».
Le conseguenze possono essere limitazioni alla vista, alla capacità di leggere o di riconoscere distintamente ciò si guarda, ma anche un’immagine “impressa”, come un alone, che può rimanere anche per tutta la vita.
Usare telescopi e binocoli va assolutamente evitato: «Con il telescopio si mette a fuoco ancora meglio e sull’occhio di energia ne arriva ancora di più», dunque, «la retina può danneggiarsi più facilmente».
La soluzione migliore è usare delle lenti protettive scure adeguate (per i binocoli e i telescopi esistono appositi filtri) oppure occhiali da saldatore, con indice di protezione 14; da evitare, invece, i rimedi “fai-da-te”, che «non sono in grado di filtrare la componente più pericolosa dei raggi luminosi; l’attenuazione della luminosità che inducono – è la conclusione di Pietro Rosetta, dell’unità operativa di Oculistica sempre dell’Humanitas – può ingannare e la tranquillità in assenza di sintomi può provocare un’esposizione prolungata alla radiazione ed essere causa di cecità.