“Dalla Terra all’Arte”, bilancio positivo. Apuliae Terrae: «E’ solo l’inizio»
«Sono estremamente soddisfatta. E’ andato tutto alla grande». Ecco le parole con cui Laura Pellicani, presidentessa dell’Associazione Culturale Apuliae Terrae commenta così “Dalla Terra all’Arte”, la “tre giorni” di autocostruzione che si è svolta nell’atrio del nobiliare Palazzo Spada, a Ruvo di Puglia. Un laboratorio artigianale, organizzato dalla stessa associazione, in collaborazione con Federcommercio e con il supporto di aziende del territorio quali Ecopolis, Elettrosolving srl, Animalandia e Double P Communication a Ruvo di Puglia e da La Bottega del Preparato, a Terlizzi, e Sapori di Murgia, a Corato.
Ieri, si è tenuto il corso di assemblaggio di “scanne”, gli sgabelli in ferula, la pianta tanto diffusa nelle Murge quanto difficile da reperire come materia prima per la creazione di utensili e mobilia se mancano le condizioni climatiche propizie.
«La ferula va raccolta nella seconda metà di luglio ed è importante che il suo midollo sia bianco, privo di fessure. La pioggia eccessiva, la nebbia, l’umidità eccessiva possono compromettere, infatti, la raccolta della pianta» racconta Francesco Catalano, il Maestro artigiano, mentre assembla, dà spiegazioni e rimprovera i suoi allievi.
Su un tavolo, due corsiste, tra cui Pina Picciarelli, consigliera comunale PD, sono intente a creare due sgabelli in ferula, senza schienale, come quello realizzato diversi anni fa dal Maestro Catalano, che troneggia in un angolo dell’atrio. E’ tutto un lavoro di limatura, simmetria, di incastro di pezzi che devono avere le giuste misure e proporzioni.
«Per creare uno sgabello, bastano due-tre ore. – spiega il Maestro Catalano – A patto che punteruoli, squadre siano a portata di mano e i pezzi siano già tagliati. Altrimenti occorrono cinque ore».
(L’articolo prosegue dopo la photo gallery)
Nel frattempo, turisti e curiosi entrano nell’atrio e ammirano l’operato e del Maestro e dei corsisti.
«E’ davvero una bella iniziativa. Credo che ritorneremo a creare da soli quello che ci serve, come un tempo» commenta una turista e, intanto, ammira il lavoro di intreccio che la Maestra artigiana Anna Catino sta svolgendo intorno a una grande cesta in canna. Insieme a sua sorella Maria Antonietta, ha seguito gli allievi nella creazione delle “sporte”, le ceste in polloni di ulivo e canne, gli scorsi 2 e 3 ottobre.
Gli sgabelli sono pronti, un controllo da parte del Maestro ed ecco che arriva il momento tanto atteso: la consegna degli attestati di partecipazione e di una shopping bag gialla da parte di Laura Pellicani e di Vittoria Mazzone, presidentessa della Federcommercio Ruvo di Puglia.
Sono entusiasti gli allievi: per molti potrebbe essere l’inizio di un percorso lavorativo, per altri è un recupero delle antiche tradizioni che vanno custodite e tramandate.
«A questi corsi avrebbero voluto partecipare i bambini, ma per motivi di sicurezza non è stato possibile accoglierli. Bene, vi annunciamo che, nel periodo natalizio, terremo un corso di assemblaggio di ceste in cannucce di plastica. Un corso dedicato a loro» conclude Laura Pellicani.
«Questo è solo l’inizio di un percorso che ci vedrà insieme per la valorizzazione del territorio» aggiunge Vittoria Mazzone.
Durante il rinfresco, il Maestro Catalano si erge sulla sua sedia in ferula, solida e resistente, e declama una delle sue poesie, autentico specchio della “rubastinità”.
La rubastinità che si respira in ogni intreccio di “sporte”, negli “scanne” e in ogni creazione che abbia origine dalla terra. Perché anche la terra genera l’arte.